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sabato 22 agosto 2020

"Future Memories 2020" mondi lussureggianti composti da decine di foto della natura di quattro continenti di Catherine Nelson

Future Memories 2020 di Catherine Nelson

Pachira

L'artista australiana Catherine Nelson, una decina di anni fa compilò, con centinaia di fotografie di paesaggi aridi e innevati e foreste autunnali, il suo progetto "Future Memories 2010".

Future Memories 2020 di Catherine Nelson

Cubali

L'artista, che vive e lavora tra Gand e Amsterdam, recentemente ha rivisitato quella serie per creare un nuovo progetto di lavoro.

Future Memories 2020 di Catherine Nelson

Terra Nostra

A questo proposito l'artista afferma: "Con i tumultuosi eventi del 2020 ancora in corso e gli innegabili collegamenti con la distruzione del mondo naturale da parte dell'umanità, è sembrato opportuno tornare ai temi di quella serie, che parlano del nostro pianeta e dell'importanza di proteggere ciò che abbiamo"

Future Memories 2020 di Catherine Nelson

Tropic

Così nasce "Future Memories 2020". Un insieme composto da fotografie scattate durante tre anni e in quattro continenti, dalla lussureggiante flora tropicale del Costa Rica all'estremo nord del Queensland, dalle fertili montagne vulcaniche delle Azzorre alle dolci colline della tundra della Groenlandia.

Future Memories 2020 di Catherine Nelson

Tundra

Molti degli assemblaggi digitali, simili a sfere, sono caratterizzati da una fitta vegetazione e fogliame all'esterno, mentre i centri meno popolati sembrano gonfiarsi.
Le sfere organiche si librano senza difficoltà su uno sfondo nuvoloso, evidenziando i ricchi colori e l'incredibile diversità di ogni ambiente, perchè, come afferma l'artista che ogni pezzo serve a ricordare che "è nella fiorente varietà del locale che risiede il destino del mondo".

Future Memories 2020 di Catherine Nelson

Cartago

"Future Memories 2020" è in mostra sino al 22 settembre presso Michael Reid a Sydney, mentre all'inizio del prossimo anno, sarà visibile presso la Gallerysmith di Melbourne.
Dato che non tutti potremmo essere in grado di vedere di persona i mondi fantasticamente assemblati da Catherine Nelson, è possibile compensare guardandone molti altri sul sito web di questa artista della fotografia che si riferisce a se stessa come una pittrice con una macchina fotografica, in quanto non vede il mondo come un fotografo, ma usa le foto come mezzo per creare questi formidabili mondi.

giovedì 6 agosto 2020

"Coral Greenhouse" il santuario sottomarino per creature marine vulnerabili la nuova installazione di Jason deCaires Taylor

Coral Greenhouse la nuova installazione di Jason deCaires Taylor

A circa 50 miglia da Townsville, in Australia, una struttura senza pretese creata da Jason deCaires Taylor poggia sul fondo sabbioso del John Brewer Reef.
Attualmente, "The Coral Greenhouse" è in ottime condizioni con poche alghe e piccoli organismi attaccati ai suoi lati, ma nel tempo, tuttavia, l'opera scultorea è destinata ad accumulare gruppi vibranti di creature marine che la colonizzeranno.

Coral Greenhouse la nuova installazione di Jason deCaires Taylor

Costruito con acciaio inossidabile resistente alla corrosione e alle sostanze a pH neutro, il telaio biomorfo è realizzato sui modelli della natura.
Infatti, i suoi materiali aiuteranno la crescita dei coralli e saranno quindi assorbiti dalle colonie che vi si propagheranno.

Coral Greenhouse la nuova installazione di Jason deCaires Taylor

La struttura presenta lati decorati con motivi semplici per creare piccole enclavi utili alla vita oceanica come luoghi in cui nascondersi dai predatori o per sostarvi per riposare.
Per tenere i subacquei lontani dai fragili ecosistemi, Taylor tende a installare i suoi progetti marini in aree meno vulnerabili.

Coral Greenhouse la nuova installazione di Jason deCaires Taylor

Con un peso di 165 tonnellate, "The Coral Greenhouse" è la più grande installazione come Museo di arte subacquea, ad oggi.
La struttura A-frame è composta da sezioni triangolari e una massiccia base di cemento, che forniscono stabilità per le onde e le intemperie. I suoi lati a doghe consentono ai subacquei, agli organismi che alimentano i filtri e ai banchi di pesci di nuotare dentro e fuori mentre le guglie galleggianti, che sporgono dall'apice dei raggi, oscillano con le correnti.

Coral Greenhouse la nuova installazione di Jason deCaires Taylor

Sculture figurative, realizzate con calchi di bambini di tutto il mondo, popolano l'interno, appunto per ricordare che il corallo ha bisogno di cure.
Le statue dei bambini sono state realizzate mentre cullano fioriere, scrutano nei microscopi o osservano la vulnerabilità dell'ambiente.
Proprio Taylor parlando della sua opera, spiega: "Così sono protesi al loro futuro, costruendo un rapporto diverso con il nostro mondo marino, lo riconoscono prezioso, fragile e bisognoso di protezione. I nostri figli sono i guardiani della Grande Barriera Corallina".

Coral Greenhouse la nuova installazione di Jason deCaires Taylor

Per visitare l'installazione site-specific bisognerà attendere sino al 2021.
Nel frattempo potete farvi un'idea di come alcuni dei lavori precedenti di Taylor si siano trasformati dopo essere stati sommersi per più di una dozzina di anni sulla sua pagina Instagram... e cominciare a sognare!

giovedì 26 marzo 2020

Everloop uno spazzolino da denti che dura due anni di NOS

Everloop uno spazzolino da denti che dura due anni di NOS

Per affrontare il problema dell'elevato numero di spazzolini da denti che vengono smaltiti ogni anno, si parla di circa 20-30 miliardi di spazzolini di plastica gettati in discarica stimando che ogni persona lo sostituisce ogni 3-4 mesi, la società di consulenza di progettazione NOS, con sede a Città del Messico, ha creato uno spazzolino da denti sostenibile chiamato Everloop.

Everloop uno spazzolino da denti che dura due anni di NOS

Everloop ha una impugnatura di plastica riciclata da spazzolini da denti smaltiti e la testina presenta un meccanismo dentellato che consente di sostituire le setole in bambù naturale al 100%.

Everloop uno spazzolino da denti che dura due anni di NOS

La maggior parte degli spazzolini da denti che dichiarano di essere ecologici, come quelli realizzati in legno, usano spesso setole in nylon sintetico, che ovviamente contribuiscono ai rifiuti di plastica.

Everloop uno spazzolino da denti che dura due anni di NOS

Lo spazzolino Everloop è diverso, poiché ogni parte è realizzata in materiale riciclato o naturale.
NOS afferma: "Le setole che sono smaltite non hanno plastica, il che le rende compostabili al 100% rispetto alle testine monouso sul mercato con componenti in plastica".

Everloop uno spazzolino da denti che dura due anni di NOS

Mentre il corpo dello spazzolino che è realizzato in plastica riciclata può essere utilizzato per tutto il tempo, le setole sono progettate per essere cambiate ogni 3 mesi.

Everloop uno spazzolino da denti che dura due anni di NOS

Ogni spazzolino Everloop infatti viene fornito con 8 set di setole, che in base alla durata di 3 mesi di uno spazzolino normale, rendono la sua durata complessiva di 2 anni.

Everloop uno spazzolino da denti che dura due anni di NOS

Anche la confezione di questo spazzolino da denti è riciclabile perché composta da pasta di carta termoformata compostabile al 100%.

Everloop uno spazzolino da denti che dura due anni di NOS

Inoltre ogni spazzolino è dotato di un piccolo supporto adesivo per poterlo, eventualmente, appendere.



Per un maggiore chiarimento circa l'assemblaggio dello spazzolino Everloop potete guardare il video di Vimeo.

Everloop uno spazzolino da denti che dura due anni di NOS

Mentre, se volete scoprire di più sul portfolio di design di NOS potete visitare il loro sito web e le loro pagine Facebook, Instagram, Twitter e Pinterest.

martedì 14 gennaio 2020

CY-BO l'imballaggio che si trasforma di Kenji Abe

CY-BO l'imballaggio che si trasforma di Kenji Abe

Il designer di Tokyo, Kenji Abe, ha ideato un materiale da imballaggio che può trasformarsi in varie forme e rielaborato più volte.

CY-BO l'imballaggio che si trasforma di Kenji Abe

Proprio per contrastare l'enorme mole di rifiuti di plastica, il designer si è dedicato a progettare questo tipo di imballaggio chiamato CY-BO.
I pezzi sono formati a sei punte e quindi possono essere intrecciati insieme per creare buste, tovagliette, cestini, sottobicchieri, astucci e altro e può diventare un ottimo involucro per proteggere cose delicate come ad esempio la frutta.

CY-BO l'imballaggio che si trasforma di Kenji Abe

Grazie alla flessibilità del materiale, che ha la consistenza della spugna, è un eccellente ammortizzatore per gli urti, inoltre è resistente all'acqua e al calore, infatti con CY-BO si possono comporre anche dei paralumi.

CY-BO l'imballaggio che si trasforma di Kenji Abe

Quindi, oltre ad imballare, questo materiale può essere molte volte riciclato smontandolo e riassemblandolo secondo la necessità o l'estro di chi lo rimonta.

CY-BO l'imballaggio che si trasforma di Kenji Abe

Abe afferma che altri materiali come la pelle possono essere utilizzati al suo posto per creare prodotti simili, infatti in una intervista al Plain Magazine, ha dichiarato: "È un nuovo materiale di imballaggio che può essere utilizzato in base alle proprie idee. Perché al fine di ridurre la plastica scartata, è necessario creare materiali di imballaggio che possano essere riutilizzati il maggior numero di volte possibile".

CY-BO l'imballaggio che si trasforma di Kenji Abe

Augurandoci che le buone idee vengano presto recepite... nel frattempo è possibile seguire altri progetti inventivi di Kenji Abe sulla sua pagina Instagram.

sabato 5 ottobre 2019

Perfetti uccelli di carta per promuovere la loro salvaguardia di Niharika Rajput



L'artista Niharika Rajput prima di tutto organizza un piano strutturale dettagliato: centinaia di piume sfrangiate a mano, un'armatura di filo costruita su misura e ogni altro componente da utilizzare per creare i suoi uccelli di carta realistici.
Rajput lega direttamente la sua pratica artistica agli sforzi per la conservazione di questi splendidi volatili organizzando campagne per diffondere consapevolezza sulle specie in via di estinzione di tutto il mondo.



Per creare le sue intricate sculture, Rajput studia l'anatomia di ogni uccello, la strutture delle ali, della coda, i diversi tipi di piume, le peculiarità delle teste, le zampe insomma ogni singola parte di ogni esemplare è quindi riprodotta con estrema cura.



L'artista spiega in una intervista a Colossal che inizialmente ha sperimentato fibra e rete metallica, ma ha scoperto che la carta replicava meglio la struttura e la trama delle piume.



E prosegue: "Come artista trovo quasi impossibile competere con i sofisticati meccanismi e progetti della natura. Ho intrapreso questo progetto per raggiungere quel livello di perfezione che può essere applaudito con un grande senso di meraviglia dal mio pubblico e funge anche da promemoria di ciò che è là fuori e deve essere protetto".



Dopo aver creato uno schizzo dei componenti di tutte le parti del corpo, Rajput inizia il processo di assemblaggio ad alta intensità di lavoro completato dopo aver aggiunto dei ritocchi con vernice acrilica.



L'artista ha sempre avuto un'affinità permanente con la fauna selvatica e gli uccelli in particolare grazie anche al fatto che la sua famiglia ha sempre viaggiato molto; la natura è sempre stata una presenza costante nella sua vita indipendentemente da dove si trovasse.
Da adulta, una visita sull'Himalaya, ha ricollegato l'artista alla sua passione per gli uccelli.



Si possono ammirare molte altre sculture degli uccelli di carta di Niharika Rajput, artista eccellente e amante della natura, su Instagram e Twitter, mentre opere originali sono disponibili anche per l'acquisto su Etsy.