Doris Salcedo è un'artista colombiana di Bogotà, nota per le sculture e le installazioni che incorporano oggetti quotidiani e domestici come tavoli o indumenti.
La sua pratica spesso prende come punto di partenza gli eventi storici, concentrandosi sugli effetti delle principali azioni politiche, sulle esperienze mentali ed emotive quotidiane delle persone.
La monumentale installazione intitolata "Derooted", alla Biennale 15 di Sharjah negli Emirati Arabi Uniti, affronta il tema della migrazione continua sotto forma di centinaia di alberi morti che sono stati modellati nella silhouette riconoscibile di una casa con pareti meticolosamente costruite e il classico tetto inclinato che si trasformano gradualmente in un boschetto.
Salcedo contempla una trasformazione e una perdita che possono essere interpretate in molti modi, specialmente nel contesto dell'assalto in corso della Russia all'Ucraina e dei devastanti terremoti in Siria e Turchia che hanno provocato l'abbandono delle proprie case a milioni di persone.
Utilizzando alberi incolori e senza vita, fa anche riferimento a una rottura tra l'uomo e la natura, esaminando come la nostra connessione con l'ambiente si stia dissolvendo.
I visitatori possono camminare intorno all'impianto, ma la costruzione rimane impenetrabile, gli alberi impediscono loro di entrare.
Le radici nodose sporgono da tutti i lati, gli alberi densamente raggruppati, oscurano l'ingresso e al posto di una invitante porta d'ingresso, c'è una congiuntura immancabilmente buia e impraticabile tra la struttura domestica e la natura selvaggia.
"Derooted" è in mostra nella Biennale di Sharjah 15: "Pensare storicamente nel presente", presso la fabbrica di ghiaccio Kalba recentemente convertita a Sharjah, Emirati Arabi Uniti, sino all'11 giugno.
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