Annalise Neil è un'artista californiana che con una curiosità duratura e il desiderio di trovare risposte modella sia il suo approccio, sia la forma delle sue opere sovrapponendo accenti acquerellati su cianotipi.
Nella "ricerca dell'ignoto" fonda la sua pratica: i pezzi raffigurano il modesto e il magnifico, "l'emergere tenero, ma muscoloso dei funghi dal suolo, la curva fragile e anche flessibile del guscio di una lumaca, la buccia traslucida di un crinoide sulla spiaggia".
Costruiti con centinaia di negativi tagliati a mano, i compositi velano la flora e la fauna nei toni del blu, evocando l'ubiquità del colore all'interno del mondo naturale e i misteri che gli esseri umani devono ancora scoprire.
Rivestite di pigmenti gialli o color ruggine, le opere presentano soggetti familiari con posizioni e scale che deviano verso il surreale: grandi mani scendono su un arido paesaggio desertico, uccelli fuggono da un trio di forme che evocano un fungo atomico e fiori, farfalle e spore rugiadose circondano un fiore centrale.
Questi accoppiamenti soprannaturali consentono "un ripensamento del rapporto umano con la realtà e ciò che ci circonda", un impulso che informa anche il suo desiderio di riconsiderare e comprendere meglio il cambiamento e le possibilità.
E prosegue: "Credo che la metafora sia l'illuminatore più efficace di nuovi concetti ed è un'eccellente levatrice per l'empatia. Una delle qualità più feconde della mente umana è la nostra capacità di porre domande, essere curiosi e apportare modifiche".
La personale di Annelise Neil, "Holobiont", è in mostra sino al 30 marzo presso la Herrick Community Health Care Library di La Mesa, in California.
L'artista si sta attualmente preparando per una residenza, nel mese di febbraio, a Playa Summer Lake, mentre la prossima estate aprirà una mostra alla Sparks Gallery di San Diego.
Così, nel frattempo, aspettando le prossime novità di questa notevole artista, possiamo esplorare l'archivio delle sue serie di cianotipi sul suo sito web e sulla sua pagina Instagram.
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