L'artista Stéphanie Kilgast, attualmente residente a Vannes, in Francia, immagina un mondo vibrante e post-apocalittico ricoperto di coralli, funghi e muschio lussureggianti.
Usando come base dispositivi economici e contenitori usa e getta che tendono a sopravvivere alla loro funzione originale, Kilgast crea assemblaggi di argilla e più precisamente argilla epossidica e argilla polimerica, dipinta con colori acrilici che pullulanti di trame fantastiche: funghi spuntano da un tubo di vernice vuoto, creature marine avvolgono una lattina schiacciata e vita vegetale avvolge un paio di cuffie con elementi botanici stravaganti.
Ognuna delle opere contrappone l'oggetto duraturo con la crescita naturale, immaginando un universo che è allo stesso tempo privo di umanità, ma ancora segnato dalle sue dilaganti abitudini di consumo.
E l'artista spiega: "In questo senso il mio lavoro è gioioso. Rimuovo la radice del problema, noi, e lascio che tutte le altre specie crescano sui nostri errori. La natura stessa è piena di colori brillanti. È intrinsecamente bella e il mio lavoro è un'ode a tutte le specie viventi ed esistenti, tranne per noi. La speranza muore per ultima, quindi spero ancora che il mio lavoro apra la discussione, il pensiero e alla fine il cambiamento".
Sono previste diverse mostre della Kilgast: presso Comoedia a Brest, in Francia, Modern Eden a San Francisco e tre alla Beinart Gallery di Melbourne per il prossimo 2022.
Stéphanie Kilgast condivide gran parte del suo processo lavorativo su YouTube e Instagram, quindi cliccandoli, senza dimenticare il suo sito web, è possibile seguire non solo la sua tecnica d'arte, ma vedere molte altre sue vivaci ma al contempo riflessive opere d'arte.
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