lunedì 5 marzo 2012

Buon anniversario, Envisat



Il 1° marzo 2002, l' Agenzia spaziale europea, ESA, lanciò, con un Ariane 5 e posizionandolo in un'orbita polare sincrona con il Sole ad un'altezza di 790 chilometri da terra, Envisat, il "più grande satellite di osservazione della Terra mai costruito."
Envisat venne costruito per operare cinque anni, per cui il suo decimo anniversario, che cade in questa settimana, è una piacevole sorpresa per gli ingegneri e gli scienziati che lavorano "con lui".
Il satellite trasporta dieci sensori ottici e radar destinati a controllare la copertura del suolo terrestre, il colore degli oceani, lo strato di ozono, i pennacchi inquinanti, le temperature terrestri e marine e la topografia della superficie.
Il suo strumento più importante è l'Advanced Synthetic Aperture Radar, ovvero ASAR, che è in grado di rilevare la superficie del pianeta attraverso le nuvole e al buio; questa capacità ha permesso agli scienziati di monitorare i poli della Terra, sono soggetti a lunghi mesi invernali bui e battuti da tempeste frequenti.
Più di 2.000 pubblicazioni scientifiche sono state basate su dati di Envisat, ma anche immagini notevoli come quelle che potete vedere di seguito.



L'Himalaya, visto da Envisat: barriera Tthe tra le vette del Tibet, in alto e le pianure del Nepal, Bhutan e India nel subcontinente indiano.
In questa falsa immagine a colori, la vegetazione lussureggiante e verde appare rosso vivo.



Una fioritura di fitoplancton nell'Oceano Atlantico meridionale ad est delle Isole Falkland.



Le isole Galapagos, catturate in una visione radar che mette in evidenza le modifiche del livello della superficie del mare.



Kamchatka in Russia, visto dallo strumento Envisat Medium Resolution Imaging Spectrometer, MERIS.



California e Nevada: le montagne della Sierra Nevada formano una barriera tra due diversi tipi di terreno.



Lo stretto di Gibilterra con onde sulla superficie del mare e le sue varie profondità, rilevati utilizzando potenti strumenti radar.



Le isole delle Hawaii in una immagine radar composita.


L'ESA spera che il satellite continui a funzionare sino al 2013, quando la prossima generazione di satelliti, noti come "Sentinelle", diventeranno pienamente operativi.
I leader dell'ESA, in un comunicato, hanno dichiarato: "L'alta ingegneria e le competenze scientifiche hanno mantenuto la missione di Envisat per un decennio di successi, grazie ad un lavoro di squadra".

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