venerdì 15 luglio 2011

L’Unione europea vieta l’uso del cadmio nei gioielli



Questa scelta è dovuta sia per l’allarme lanciato da un recente studio realizzato dall’Ashland University, nell’Ohio e pubblicato sulla rivista "Environmental health perspectives", che ha evidenziato la presenza di alti livelli di cadmio nei monili d’importazione cinese, molto diffusa negli Usa e dalla conferma dei dati da parte di una ricerca commissionata dall’Unione Europea, che ha spinto all’adozione del provvedimento.
Il cadmio, scoperto nel 1817 dal chimico tedesco Friedrich Strohmeyer, che lo individuò tra le impurità della calamina, un minerale a base di carbonato di zinco, notando che alcuni campioni impuri di calamina cambiavano colore per riscaldamento, a differenza della calamina pura, è un metallo bivalente dall'aspetto argenteo con riflessi azzurrognoli; è malleabile, duttile e tenero al punto che può essere tagliato con un normale coltello; purtroppo è tossico e cancerogeno, oltre che dannoso per l’ambiente.
Non potrà più, quindi essere impiegato per realizzare monili a basso costo, come la bigiotteria, spesso proveniente dalla Cina, che si acquista sulle bancarelle dei mercatini e nei mesi
estivi, anche in spiaggia.

Il divieto riguarda anche gli oggetti di plastica di tutti i tipi e gli strumenti usati per la brasatura.

Gli utensili in PVC contenenti quantità minime di cadmio saranno riciclati e rimessi in vendita con un logo speciale.

Restano esclusi i gioielli di antiquariato già in commercio.

La norma mira a proteggere la salute di tutti, soprattutto dei bambini dato che la sostanza viene assorbita dalla pelle e si accumula nell’organismo dove resta per diversi decenni, causando osteoporosi e tumori ai reni, che si manifestano solo a distanza di tempo; il metallo diventa ancora più nocivo se entra in contatto con la lingua, come accade ai bambini che tendono a portare alla bocca i giocattoli, soprattutto se la superficie del gioiello è usurata o scalfita.

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