Domenica 12 e lunedì 13 giugno (lo ripeto per evitare malintesi), si tornerà a votare per i quattro referendum: uno riguarda il legittimo impedimento per premier e ministri, uno la realizzazione di centrali nucleari e due la privatizzazione dell'acqua.
Votare è semplicissimo, infatti basterà apporre una croce sul "sì" o sul "no"; di seguito i fac-simile delle schede e la spiegazione di ognuna:
Scheda di colore verde: Legittimo impedimento.
Abrogazione della legge 7 aprile 2010, n. 51 in materia di legittimo impedimento del presidente del Consiglio dei ministri e dei ministri a comparire in udienza penale. La Corte Costituzione aveva già parzialmente abrogato la legge sul legittimo impedimento, in particolare nella parte che dava alla presidenza del Consiglio la possibilità di «autocertificare» l'impedimento costringendo il giudice a rinviare l'udienza.
Votare sì: si stabilisce che sia il premier, sia i ministri, non possano anteporre l'esercizio delle loro funzioni alle esigenze della giustizia.
Votare no: la legge è già adeguata.
Scheda di colore grigio: Nucleare.
Riguarda le nuove centrali per l'energia nucleare. Dopo la decisione della Suprema Corte, il testo del quesito dovrà essere riformulato.
Votare sì: si impedisce che possano essere progettate in futuro nuove centrali nucleari in Italia.
Votare no: si vuole mantenere l'attuale legge e avere nuove centrali.
Scheda di colore giallo: Tariffe servizio idrico.
Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito. In pratica si impedisce di fare profitti sull'acqua. Si chiede infatti l'abolizione della norma che prevede la sicurezza dei guadagni da parte delle società private alle quali sono stati affidati i servizi idrici, quindi la possibilità di aumentare le tariffe. Il gestore privato con la legge in vigore può caricare sulla bolletta fino al 7% a remunerazione del capitale investito, senza alcun collegamento a un miglioramento qualitativo del servizio.
Votare sì: si vuole abrogare la norma che consente al gestore di ottenere profitti garantiti sulla tariffa.
Votare no: si teme che il servizio resti inefficiente.
Scheda di colore rosso: Privatizzazione acqua.
Modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica. In pratica si chiede l'abolizione della privatizzazione dei servizi pubblici, tra cui quelli idrici, che resterebbero quindi in mano pubblica.
Votare sì: si è contrari alla privatizzazione dei servizi di fornitura dell'acqua.
Votare no: si stabilisce che nonostante l'acqua sia e rimanga un bene pubblico, può cambiare solo la gestione.
Il referendum riguardante il legittimo impedimento, è stato giudicato ammissibile dalla Corte di Cassazione nonostante le nuove norme approvate a fine maggio dal Parlamento nel decreto Omnibus.
I quattro referendum sono solo abrogativi, ovvero possono annullare una norma già esistente.
Potrei ricordarvi che votare è un diritto e un dovere e non un'imposizione inutile.
Come ben saprete, il parere di noi cittadini non sempre (o mai?) viene ascoltato da chi ci governa, quindi quando se ne ha la possibilità, è estremamente sciocco non approfittarne.
Difatti mi guardo bene dal dirvi cosa fare, perché sicuramente tutti voi avreste tanto da insegnarmi.
Ci vediamo dalle cabine.
2 commenti:
Grande imparzialita. Un plauso!!!!
@Willi: Ti ringrazio, ma sono dell'opinione che ognuno deve valutare con la propria testa ciò che è meglio fare, in ogni cosa e magari rivedere gli errori commessi e correggersi.
Ciao e grazie della visita.
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