venerdì 6 maggio 2011

AAFEX grasso di pollo e di manzo per volare





La NASA ha recentemente effettuato delle prove su carburanti rinnovabili alternativi per un futuro più verde e meno petrolio-dipendente.
La ricerca di carburanti alternativi è guidata dalle preoccupazioni ambientali così come il desiderio di ridurre la dipendenza da fonti estere.
"Rinnovabili" significa che la fonte del carburante non è una qualche forma di
combustibile fossile, ma potrebbe essere una pianta come la jatropha, le alghe o il grasso fuso di origine animale.
Tra la fine di marzo e i primi giorni di aprile 2011, una squadra della NASA presso il Dryden Flight Research Center in California, ha provato un biocombustibile rinnovabile a base di sego di pollo e di manzo in uno dei quattro motori di un aereo DC-8.
L'aereo è rimasto a terra durante la prova, definita con la sigla AAFEX, Alternative Fuels Aviation Experiment, mentre i ricercatori dell'aeronautica misuravano le prestazioni del carburante nel motore ed esaminavano gli scarichi riferiti in particolare, alla contaminazione dell'atmosfera ad opera di prodotti chimici.
Le emissioni di questo tipo di biocarburante hanno dato conferma, che durante la prova, sono stati rilasciati una quantità minore di inquinanti nell'atmosfera, in particolare per quanto riguarda l'NOx, ossido di azoto, che contribuisce all'aumento dello smog e se particolato, favorisce malattie respiratorie e cardiovascolari, le particelle di nerofumo e gli idrocarburi incombusti.
Ruben Del Rosario del Centro Ricerche Glenn della NASA, Ohio, ha confermato: "I risultati dei test sembrano sostenere l'idea che i biocarburanti per
motori a reazione bruciano senza scorie, e rilasciano un minor numero di
inquinanti in aria. Che è un beneficio per tutti noi".
Del Rosario gestisce la Subsonic Fixed Wing Project, che ha sponsorizzato l'esperimento tramite la Fundamental Aeronautics Program sempre della NASA.
In particolare su un motore è stato utilizzato il carburante Hydrotreated Renewable Jet Fuel, HRJ, mentre su un altro il Jet Propellant 8, Jp-8, molto simile al carburante normale per gli aerei commerciali del settore Jet-A.
Inoltre è stato effettuato un test con una miscela al 50% dei due particolari carburanti.
Secondo quanto riferito da Bruce Anderson, capo scientifico del Langley Research Center in Virginia, nel motore che ha bruciato l'HRJ, le emissioni di nerofumo sono state inferiori al 90% con il motore al minimo e del 60% alla massima potenza di decollo.
Anderson ha aggiunto che si sono rilevate emissioni minori anche di solfati, aerosol organico e altre particelle pericolose.
Il recente test è stato eseguito a poco più di due anni di distanza da quando lo stesso team utilizzò lo stesso velivolo per altri test su carburanti derivati ​​dal carbone e dal gas naturale.
I ricercatori hanno rilevato che i combustibili sintetici hanno ridotto significativamente le emissioni di particolato a tutti i livelli di potenza del motore e anche alcune piccole riduzioni nelle emissioni gassose in certe
condizioni di funzionamento del motore.
Frank Cutler, responsabile del progetto DC-8, ha affermato: "I risultati di questi
test ci diranno molto sulle emissioni generate dai moderni motori dei velivoli a turbina con questi carburanti "speciali"".
Le prove del 2009 e di questi giorni sull'AAFEX sono state finanziate dalla Aeronautics Research Mission Directorate di Washington della NASA.
Al test recente hanno partecipato 17 governi, industrie private e organizzazioni accademiche.

Nessun commento: