Parte la tariffa bioraria dell'elettricità; da oggi, per cominciare, per quattro milioni e mezzo di famiglie, che ad agosto saliranno a undici e a fine anno venti.
Vi saranno quindi due tariffe:
una più vantaggiosa (indicata in bolletta come F23), se si consuma dalle 19 alle 8, il sabato e nei giorni festivi
una più alta (indicata in bolletta come F1), se si usa energia elettrica dalle 8 alle 19 dei giorni feriali quando appunto la richiesta è più elevata.
La differenza tra le due tariffe partirà con gradualità cioè per i primi 18 mesi (fino alla fine del 2011), sarà limitata al 10%, dal 2012 la differenza sarà invece più marcata.
Marco Bulfon, responsabile Prezzi e Tariffe di Altroconsumo spiega: "Le famiglie alle quali viene applicata la "bioraria", già dotate del contatore elettronico riprogrammato per leggere a distanza i consumi in base a fasce orarie, utilizzano la tariffa del cosiddetto servizio di maggior tutela (indicato in bolletta con le sigle D2 e D3 monoraria); che nelle ultime tre bollette si sono ritrovati i consumi ripartiti nelle due fasce di riferimento; che sempre attraverso le ultime tre bollette sono stati informati del cambiamento a partire dal 1° luglio.
Bisognerà concentrare almeno i due terzi dei consumi (il 67%) nelle ore più vantaggiose.
Per chi già effettua più dei due terzi dei propri consumi nella fascia serale, potrebbe essere conveniente sottoscrivere già la cosiddetta bioraria a richiesta in cui la differenza di prezzo tra la fascia diurna e quella serale è più ampia".
Approfittando della bioraria, per imparare a migliorare il nostro comportamento nei consumi di energia, potrebbe ridurre i consumi nella fascia di punta del 15%, utilizzando lavatrice, si può essere attratti da risparmi più consistenti scegliendo tra le offerte del mercato libero, ma il mensile "Altroconsumo" mette in guardia sulla pubblicità ingannevole: "Sono centinaia le denunce che ci sono pervenute da consumatori allettati dal messaggio di convenienza della tariffa di operatori che comunicano solo la componente del prezzo dell'energia, voce che costituisce però solo il 55% dell'importo totale della tariffa che il consumatore trova in bolletta".
Il grosso della nostra spesa energetica è composta infatti da tasse e canone pagato per il servizio.
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