mercoledì 12 maggio 2010
Maya senza segreti
Due professori di antropologia della University of Central Florida ha utilizzato una tecnologia basata sull'uso del laser detta Lidar; l'acronimo deriva da light detection and ranging (rilevamento e classificazione della luce).
Montando il Lidar su un aereo bimotore hanno creato la sua evoluzione: l'Airborne Laser Terrain Mapper, la tecnologia usata dai Chase per ridisegnare la morfologia di Caracol.
Dall' aereo, che ha compiuto 62 voli in direzione nord-sud e 60 in quella est-ovest, parte un flusso continuo di impulsi radar diretti al suolo; questi inviano un segnale di ritorno che viene registrato e triangolato da ricevitori Gps, a loro volta, mandano i propri dati a computer in grado di produrre vere e proprie fotografie del suolo.
Dai dettagli topografici della città Maya è stata ridisegnata la sua morfologia e ora sappiamo che si estendeva su una superficie di poco più di 100 chilometri quadrati e nel periodo di massimo splendore, tra il 550 e il 900 d.C., raggiungeva i 115 mila abitanti. Aveva un centro deputato alle cerimonie, con ampie plazas, che si estendeva a zone industriali e quartieri poveri e continuava fino alla zona sub-urbana ricca di case, mercati e terrazzamenti agricoli.
Magnifica scoperta e ancor più memorabile se si pensa che sono bastati solo quattro giorni per risolvere un mistero e riuscire in un'impresa fallita per 25 anni.
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