Se non si è seguiti da personale specializzato, ci si può attenere a quanto dice Michelangelo Giampietro, specialista in Medicina dello sport e Scienze dell'alimentazione e docente all'Istituto di Scienza dello Sport del CONI:
"Che l'esercizio fisico migliori la sensibilità all'insulina è un dato ben noto. Ed è vero che il pasto dopo lo sport è importante, ma deve essere diverso a seconda delle finalità per cui la persona si allena. Chi lo fa per migliorare le proprie prestazioni e ottenere risultati sportivi deve predisporre l'organismo all'allenamento successivo, ripristinando le scorte di carboidrati; chi invece lo fa, anche regolarmente, per mantenersi in forma o come “terapia” per una condizione metabolica non deve esagerare coi carboidrati post-allenamento, perché il lavoro svolto non lo giustificherebbe. Non sopravvalutate il dispendio energetico sostenuto, quasi sempre è meno di quel che si crede. Tantissimi fanno esercizio per mangiare, giustificando con un'ora di palestra gli stravizi alimentari: è opportuno un po' di senso della misura. Quanto ai carboidrati, è bene non esagerare ma neanche ridurli troppo, per evitare che la volta successiva i muscoli non siano in grado di lavorare a dovere".
Quanto dice lo specialista è avvalorato dallo studio condotto dall'università del Michigan, accessibile online sul sito del Journal of Applied Pshysiology:
La ricerca è stata condotta su nove volontari che hanno provato tre tipi di menu post-allenamento: uno bilanciato, uno con pochi carboidrati, un altro ipocalorico. Ebbene, il migliore sarebbe quello con pochi carboidrati perché garantirebbe una maggior sensibilità all'insulina e quindi un miglior metabolismo del glucosio.
La conclusione è faticare e tirare la cinghia... però vuoi mettere la prossima estate che figurone in spiaggia!
Tant'è due paste....
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