
Nei suoi lavori precedenti, Martin Wittfooth si concentrava sulla relazione tesa tra umanità e natura, evidenziando l'effetto di questo legame attraverso cumuli di plastica o tronchi di alberi abbattuti. Oggi, riflette su aspetti più primitivi, sugli antichi ritmi.

Attraverso le sue maestose opere d'arte ad olio, esplora i cicli e le forze senza tempo della natura, celebrando il sublime. Conosciuto per le sue rappresentazioni enigmatiche di animali selvatici in contesti mitologici, l'artista fonde tecniche pittoriche tradizionali europee con le preoccupazioni contemporanee riguardanti l'impatto umano sull'ambiente.

Deus Ex Terra è la sua nuova mostra personale presso la Corey Helford Gallery, dove vengono presentate 19 nuove opere su tela, lino o pannelli di legno. Alcune opere, come i tondi di 45-60 centimetri di diametro, si contrappongono a dipinti monumentali, come Duel, un dittico che si estende per 3,6 metri. I cavalli, simboli delle forze elementali, emergono in opere come Aspect of Fire e Aspect of Air, dove silhouette di potenti stalloni di roccia fusa o nuvole di vapore si ergono in posizioni imponenti.

Il titolo della mostra ribalta l'idea greca di deus ex machina, un espediente narrativo che introduce un personaggio per risolvere conflitti apparentemente irrisolvibili.

Wittfooth riporta l'attenzione sulla natura e le forze elementali della terra, del clima e delle stagioni per esplorare ritmi ciclici e auto-sostenibili, come si può ammirare anche sul suo profilo Instagram.

Come ricorda Colossal, la massima ermetica: "come sopra, così sotto; come dentro, così fuori", ha risuonato attraverso secoli di indagine filosofica e artistica. In Deus Ex Terra questo principio illumina i modi in cui la natura ripete i suoi schemi attraverso scale e tempi diversi, dalle ramificazioni dei fiumi alle vene delle foglie, dalle spirali delle galassie alle spirali dei gusci.
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