
Grégoire Scalabre, artista parigino, ha iniziato a lavorare con la ceramica all'età di 16 anni, iniziando a realizzare vasi e contenitori per uso quotidiano. La sua passione per la mitologia greca ha influenzato profondamente il suo lavoro, portandolo a scolpire forme simili ad anfore che si diffondono come campi ondulati nelle sue sculture. Ogni vaso è unico e contribuisce a un linguaggio visivo che richiama antiche tradizioni.

Come raccontanto da Ignant, le sculture di Scalabre catturano l'attenzione non solo per la loro dimensione, ma anche per il livello di texture che le caratterizza. Anche da lontano, le sue opere sembrano spingersi verso di noi, con punte morbide, valli e curve che ricordano catene montuose. Avvicinandosi, si possono notare forme che assomigliano a vasi minuscoli, avvolti attorno alla superficie dell'opera in modo così meticoloso da sembrare quasi in risonanza.

Tra i suoi pezzi più significativi ricodiamo "The Final Metamorphoses of Thetis", che celebra la ninfa del mare Teti, figlia di Urano e di Gea. Quest'opera incorpora oltre 70.000 vasi. La gradazione di colore evoca le profondità e la mineralità del mare, mentre la forma della scultura si muove come un'onda oceanica.

Un altro lavoro è "Cygnus", che trae il nome dall'omonima costellazione. Interamente nero, la scultura evoca il cielo notturno o un buco nero. Nonostante la sua delicatezza, l'opera invita a riflettere su ciò che potrebbe esistere oltre il visibile.

Scalabre, come si può apprezzare anche sul suo profilo Instagram, gioca con gli effetti tridimensionali e immagina materiali diversi, ampliando la percezione delle forme e dei contorni. La sua arte è una celebrazione della ceramica e un viaggio attraverso la mitologia e la bellezza naturale.
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