Il rito di scrivere con il gesso sulle porte delle abitazioni del periodo natalizio è una pratica diffusa tra i cristiani in molte parti del mondo.
Tra la notte del 5 gennaio e il giorno dell'Epifania, ovvero la dodicesima notte o il dodicesimo giorno da Natale, viene tracciata sulla porta di casa un'iscrizione indicata dalle lettere CMB, separate da croci, e l'anno in corso, a volte diviso in due parti e separato a sua volta da croci o da stelle e a volte inserito alla fine per intero.
Un'iscrizione comune per quest'anno potrebbe essere: 20 + C + M + B + 25.
Se il simbolo della croce è universalmente noto, le iniziali possono creare qualche confusione infatti indicano parole diverse a seconda della tradizione locale.
La definizione più comune è rappresenta dalla frase latina Christus Mansionem Benedicat, ovvero Cristo benedica questa casa, ma a volte viene rappresentato anche come Christus Multorum Benefactor, Cristo il benefattore delle moltitudini.
Altre tradizioni diffuse testimoniano come le iniziali C, M e B raffigurino i nomi tradizionali dei Magi: Caspar, Melchior e Baldassarre; anche traslitterati in modo diverso come G + M + B (con la G di Gaspare) o K + M + B (con la K di Kaspar).
Più curiosa la tradizione in alcune regioni polacche dove l'acronimo diventa J + M + J per rappresentare la Sacra Famiglia, ovvero le iniziali Gesù, Maria e Giuseppe.
Questo antico rituale, che ha radici bibliche legate alla protezione delle abitazioni, rappresenta la continuità di una pratica tramandata nel tempo e da secoli la Chiesa cattolica la riconosce come pratica di un'espressione di autentica devozione popolare.
La benedizione del gesso spesso coinvolge processioni di bambini in una rappresentazione simbolica del Presepe accompagnati dal proprio sacerdote o pastore che celebrerà la protezione e la benedizione di Cristo sulle case e sulle famiglie durante la festività dell'Epifania, offrendo un momento significativo di preghiera e riflessione per i fedeli che partecipano a questo antico rito.
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