Anne Butler è un'artista della ceramica che lavora nel suo studio a Carryduff, nell'Irlanda del Nord, dove crea pezzi in porcellana.
I pezzi di porcellana che compongono la sua serie Objects of Time li definisce "testimoni della loro stessa storia".
Infatti l'artista ricrea le tecnologie del XX secolo come i telefoni a disco, le macchine da scrivere vintage e le macchine da cucire a manovella attraverso una serie di tecniche dalla fusione e intaglio all'assemblaggio.
Ricche di consistenza e dimensioni sorprendenti, le opere analogiche esplorano la memoria culturale, le associazioni con la storia, l'uso personale e le impressioni che questi oggetti hanno lasciato nel mondo molto tempo dopo che sono diventati desueti.
La Butler spiega che ciascuno degli oggetti che ha riprodotto, ha avuto un significato importante nella sua infanzia e che il processo di costruzione ne riflette i meccanismi.
Per creare l'intricato "Analogue", che replica il telefono della sua famiglia, si è affidata a modelli a bassa tecnologia per formare sottili fogli di porcellana Parian che, una volta asciugati, l'artista ha incastrato nella loro forma finale.
Allo stesso modo, "Remnant" e "Shift" sono formati da una lavorazione che ha previsto la sovrapposizione di centinaia di singole lastre in chiavi e strumenti per cucire, leggermente inclinati e indicativi della loro costruzione manuale.
Queste irregolarità fanno riferimento all'imperfezione del costruito dall'uomo, rispetto alla precisione possibile con l'automazione.
Mentre espande Objects of Time, la Butler ha in programma di riprodurre bilance da cucina e la sua prima fotocamera SLR, quindi conviene tenere d'occhio il suo sito web e la sua pagina Instagram.
Se invece vi trovate a Londra, potete recarvi al Two Temple Place dall'11 al 14 maggio, per ammirare "Shift" come parte di Eye of the Collector.
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