Venerdì scorso a Savona si è svolta la processione biennale delle casse lignee ed ora, che sono in "possesso" delle foto ad essa pertinenti, ve ne voglio parlare in modo un po' più approfondito.
La processione del Venerdì Santo ha origine antiche, si deve andare indietro sino al Medioevo, all'epoca dei flagellanti.
Le casse lignee, durante il periodo in cui non vengono portate in processione, sono conservate in chiese ed oratori di Savona grazie alla solerte custodia delle Confraternite.
"Cristo legato al palo".
Realizzata nel 1728 da Anton Maria Maragliano, scuola genovese.
"L'incoronazione di spine".
Realizzata da Anton Maria Maragliano nel 1710.
"La flagellazione"
Assieme alla cassa "Cristo cade sotto la croce" giunsero da Napoli nel 1623 sono molto arcaiche e statiche nella composizione e le più antiche.
"La deposizione nel sepolcro".
Realizzata nel 1866 dal savonese Antonio Brilla.
Si tratta della cassa più pesante della processione: 17 quintali; servono ben 24 camalli per trasportarla.
"Il bacio di Giuda".
E' stata realizzata nel 1926 dallo scultore gardenense Giuseppe Runggaldier.
Candele alla Processione del Venerdì Santo.
Questa, come le altre foto sopra, sono state scattate da Tiziano, che è riuscito a cogliere non solo la bellezza delle opere, ma i particolari, le espressioni, gli abiti con una tale bravura, che mi permetto di affermare che dovrebbe essere incluso tra i fotografi ufficiali delle varie manifestazioni cittadine.
Le Confraternite savonesi sono sei e precisamente:
Confraternita dei SS. Pietro e Caterina con cappe Bianche con nastri blu.
Arciconfraternita della SS. Trinità con cappe Rosse con risvolti bianchi.
Confraternita dei SS. Agostino e Monica con cappe Bianche con nastri verdi.
Confraternita di San Domenico e Cristo Risorto con cappe Bianche con nastri bianchi.
Confraternita dei SS. Giovanni Battista Evangelista e Petronilla con cappe Bianche con nastri rossi. Confraternita di Nostra Signora di Castello con cappe Blu con risvolti bianchi.
Le Confraternite sono formate da molti uomini detti "camalli" ovvero "facchini" proprio come gli scaricatori del porto e da due "capocassa" che scandiscono con un martelletto il momento di fermata e ripresa alle "poste". I camalli sono suddivisi in modo da portare a spalla le Casse che hanno pesi elevati.
Oggi come un tempo, i camalli indossano una semplice "cappa" cioè un saio in tela bianca che si differenzia, come ho già scritto, per ogni confraternita. Un tempo faceva parte della cappa anche un cappuccio che calato in testa era segno di umiltà ed anonimato, oggi invece viene ripiegato e appeso al colletto tra le scapole.
Le casse rappresentano i "misteri" della Passione e risalgono a epoche diverse per cui sono differenti per stile.
La processione è aperta da un Crocifisso in legno detto in dialetto savonese "Cruxe du Pasciu", "Croce della Passione" o anche "Cruxe du Gallu", "Croce del Gallo", perché porta dipinti e sagomati tutti i simboli della Passione tra i quali, appunto, il gallo che cantando annunciò il tradimento di Pietro, ed è chiusa da un reliquario contenente una reliquia della Santa Croce.
Mi permetto ancora una volta di suggerirvi di fare un salto a Savona per poter ammirare questa "mostra" itinerante unica nel suo genere per l'imponenza, la bellezza e il valore delle statue lignee che vi scorreranno davanti agli occhi, che più di una volta sgranerete ammirati, anche se non per motivi religiosi, infatti chi ama l'arte, non disdegna ad esempio di ammirare un dipinto che raffigura un santo se è di fede diversa o non ce l'ha affatto, ma si sofferma sulle pennellate dell'autore.
E poi chissà, potreste voler approfondire la conoscenza del savonesi che al primo impatto forse sono schivi come tutti i liguri e amano il "mugugno", ma se li frequentate più a fondo potreste scoprire quante qualità celano.
Nessun commento:
Posta un commento