Nuove osservazioni dalla sonda MESSENGER hanno fornito un supporto interessante per l'ipotesi di lunga data, che sulla superficie di Mercurio si potesse trovare acqua - ghiaccio e altri materiali congelati volatili racchiusi nei suoi crateri polari permanentemente in ombra.
Tre linee indipendenti a sostegno di ciò arrivano a questa conclusione:
le prime misure di eccesso di idrogeno al polo nord di Mercurio con lo spettrometro di MESSENGER
le prime misurazioni della riflettività dei depositi polari del pianeta al vicino infrarosso con l'altimetro laser, MLA
i primi modelli dettagliati della superficie e delle regioni del polo nord di Mercurio misurati dal MLA.
Questi risultati sono presentati in tre articoli pubblicati oggi online su Science Express.
Una immagine radar della regione del polo nord di Mercurio acquisito dall'Osservatorio di Arecibo: le aree gialle indicano le regioni di alta riflettività al radar.
Sino dalla loro scoperta, nel 1992, era stato ipotizzato che questi depositi polari potessero "nascondere" ghiaccio o meglio acqua intrappolata in zone permanentemente in ombra, ma per i depositi polari anche altre spiegazioni erano state vagliate.
L'immagine precedente della regione polare nord di Mercurio è stata sovrapposta ad un mosaico di immagini di MESSENGER della stessa area.
Sono visibili tutti i più grandi depositi polari di ghiaccio che si trovano sul bordo o sulle pareti dei crateri. I depositi più lontani dal polo sono concentrati sui lati esposti a nord dei crateri.
Le aree della regione polare nord di Mercurio in ombra in tutte le immagini acquisite da MESSENGER fino ad oggi sono indicate col colore rosso.
I depositi polari ripresi dalla Terra col radar di Arecibo sono in giallo, mentre l'immagine di sfondo è il mosaico di immagini di MESSENGER visto sopra.
Questo confronto indica che tutti i depositi polari ripresi dalla Terra si trovano in zone d'ombra persistente come documentato appunto dalle immagini di MESSENGER.
Messenger utilizza la spettroscopia di neutroni per misurare su Mercurio la concentrazione di idrogeno all'interno delle regioni che appaiono radar-luminose, le concentrazioni di acqua-ghiaccio sono derivate dalle misurazioni dell'idrogeno.
David Lawrence, scienziato che coopera al progetto MESSENGER con sede presso la Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory e autore principale di uno degli articoli, scrive: "I dati sui neutroni indicano che i depositi polari di Mercurio radar luminosi contengono, in media, uno strato ricco di idrogeno di varie decine di centimetri di spessore al di sotto di uno strato di 10-20 centimetri di spessore meno ricco di idrogeno. Il livello interrato ha un contenuto di idrogeno in linea col ghiaccio composto d'acqua quasi pura."
Gregory Neumann, del Flight Center della NASA Goddard Space, scrive: "I dati del Mercury Laser Altimeter (MLA), di MESSENGER, che ha usato più di 10 milioni di impulsi laser per fornire mappe dettagliate della topografia del pianeta, confermano i risultati radar e le misure dello spettrometro di neutroni della regione polare di Mercurio.
In un secondo articolo, Neumann e i suoi colleghi, riportano che le prime misure MLA delle regioni in ombra del nord polare rivelano irregolari incrostazioni scure e luminose a lunghezza d'onda nel vicino infrarosso vicino al polo nord di Mercurio.
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