martedì 3 maggio 2011

Il Grande Torino anniversario della tragedia



"Un crepuscolo durato tutto il giorno, una malinconia da morire. Il cielo si sfaldava in nebbia, e la nebbia cancellava Superga".
Con queste parole il cinegiornale "Settimana Incom" annunciò la tragedia del Grande Torino il 4 maggio 1949 definita anche come Tragedia di Superga.



In quel giorno, alle ore 17.03, l'aereo Fiat G.212 siglato I-ELCE della compagnia aerea ALI con a bordo l'intera squadra, si schiantò contro il muraglione del terrapieno posteriore della Basilica di Superga, che sorge sulla collina torinese.
Le vittime furono 31.
L'aereo stava riportando a casa il Grande Torino da Lisbona, dove aveva disputato un incontro amichevole con il Benfica per festeggiare l'addio al calcio del capitano della squadra lusitana José Ferreira.
Si sono fatte molte ipotesi sul perché sia potuta accadere la tragedia, ma quella più accreditata è che alle ore 17.03 l'aereo, eseguita la virata verso sinistra, posizionandosi in volo orizzontale e allineandosi per prepararsi all'atterraggio, si andò invece a schiantare contro il terrapieno posteriore della Basilica di Superga.
Il pilota, credendo d'avere la collina di Superga alla sua destra, se la vide sbucare davanti all'improvviso (velocità 180 km/h, visibilità 40 metri) e non ebbe il tempo per fare nulla.
Dalla disposizione dei rottami, infatti non vennero ravvisati tentativi di riattaccata o virata; l'impennaggio è l'unica parte del velivolo che rimase parzialmente intatta, mentre la Basilica non ebbe nessun danno.



Il 6 maggio 1949, per le esequie, quasi un milione di persone diedero l'ultimo saluto ai campioni; le bare scendevano dallo scalone di Palazzo Madama di Torino, ad una ad una, tra i carabinieri in alta uniforme, e dietro ciascuna venivano i parenti in lacrime. Un corteo che pareva non finire più.
Tutti vollero essere presenti, giovani e vecchi; molti caddero in ginocchio al passaggio dei feretri coperti di fiori.

Il Grande Torino fu proclamato vincitore del campionato e gli avversari di turno, così come lo stesso Torino, schierarono le formazioni giovanili nelle restanti quattro partite.



La lapide commemorativa per questa squadra che vinse 5 Scudetti consecutivi e fu detentrice dei più importanti record della storia del calcio italiano.

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