Il ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani, conferma: "Al consiglio dei ministri di mercoledì faremo una dichiarazione di moratoria per un anno, per quanto riguarda le decisioni e l'attivazione della ricerca dei siti per le centrali nucleari".
Infatti mercoledì è il giorno di scadenza del decreto sul nucleare ed è previsto un Consiglio dei ministri con all'ordine del giorno modifiche e integrazioni sul provvedimento.
Ricordiamo che entro giugno deve tenersi il "Referendum sull'abrogazione del decreto sul nucleare" e i sondaggi continuano a segnalare che la maggioranza degli italiani è contraria al ritorno all'energia atomica, in particolare dopo la crisi nucleare in Giappone.
Ora leggiamo le reazioni.
Antonio Di Pietro Italia dei Valori: "Non può esserci moratoria che tenga e che possa fermare il referendum perché delle due l'una: o il governo cancella la norma che consente la costruzione di centrali nucleari sul territorio italiano o la mantiene. Ma la moratoria di un anno è un chiaro raggiro che serve a scavallare la data del referendum. Insomma, l'unico vero scopo del governo è quello di fermare il temuto verdetto dei cittadini. L'Italia dei Valori, promotrice del quesito referendario, andrà avanti con la sua battaglia contro quest'energia obsoleta, dannosa per la salute e per il territorio che riempie solo le tasche delle solite lobby economiche".
Angelo Bonelli, presidente nazionale dei Verdi: "Ogni giorno il governo escogita un trucchetto da baro per sabotare il referendum ed impedire ai cittadini di esprimersi democraticamente sul nucleare: oggi è il turno della moratoria, notizia diffusa ad arte per creare confusione. La moratoria di un anno di cui si parla, però, - spiega - non fará decadere il referendum abrogativo, perchè il quesito può decadere solo in presenza di un decreto abrogativo rispetto al provvedimento con cui si reintroduce il nucleare in Italia".
Ignazio Marino, senatore del Partito Democratico: "La moratoria è una non decisione e noi invece abbiamo bisogno di un Governo che decida. Si può ammettere di avere sbagliato nelle valutazioni e nella scelte. Si può cambiare idea e dichiarare che il piano per il nucleare non sará realizzato ma archiviato mentre gli investimenti saranno fatti nelle energie rinnovabili. Tuttavia, dal Governo arrivano solo balbettii e frasi scomposte".
Mauro Libè, responsabile Enti locali dell'Unione Democratici di Centro: "Il Governo è alla continua rincorsa di facili consensi che non arrivano più. Prima abbiamo assistito al pasticcio sul sostegno alle rinnovabili, dove un provvedimento f ha buttato nell'incertezza un intero comparto. Ora è arrivata la moratoria sul nucleare, che di fatto sospende ogni iniziativa, se mai ce ne fossero. A questo punto il Governo deve spiegare in tempi rapidi come intende affrontare il fabbisogno energetico del Paese".
Il giudizio del Comitato "Vota Sì per fermare il nucleare": "Governo senza pudore. Questa moratoria è solo una presa in giro. Vogliono chiudere la bocca agli italiani perché sanno che dalle urne del referendum verrà fuori una sonora bocciatura del loro folle progetto nucleare".
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