martedì 29 marzo 2011
L'esperimento Icarus inaugurato oggi catturerà neutrini
"La parola neutrino è italiana, coniata da Enrico Fermi nel 1934 per caratterizzare queste particelle dalle più straordinarie proprietà.
Ogni secondo, di giorno come di notte, senza rendercene conto, siamo attraversati su ogni centimetro quadrato da ben 65 miliardi di neutrini solari, ad una velocità vicina a quella della luce.
La maggioranza di questi neutrini proviene dal Sole e attraversa quasi senza effetti sia il Sole che la nostra Terra perdendosi nell'immensità del fondo cosmico. I neutrini sono simili ai ben più familiari elettroni, ma con una cruciale differenza, quella di essere elettricamente neutri e influenzati solamente dalla forza debole trasmessa dai bosoni W e Z, per la cui scoperta al Cern ho ricevuto assieme a Van der Meer il premio Nobel per la Fisica nel 1984.
Un grandissimo numero di neutrini sono anche prodotti da certi tipi di decadimenti radioattivi e da reazioni nucleari come quelle prodotte dal Sole, dai raggi cosmici e soprattutto dai reattori nucleari.
Forse pochi sanno che una importante frazione dell'energia prodotta dalla fissione nucleare sfugge sotto forma di neutrini. Postulato da Pauli nel 1930, il neutrino fu rivelato sperimentalmente nel 1956 da Cowan e Reines, che ricevettero solo quarant'anni dopo il premio Nobel".
Così il Premio Nobel Carlo Rubbia, sotto la cui guida l'esperimento Icarus inaugurato oggi nei laboratori del Gran Sasso dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, diretti da Lucia Votano, inizia a spiegare l'importanza dei neutrini.
Sarà un programma di altissimo livello fondato sulla tecnica innovativa di liquidi criogenici di elevatissima purezza come l'Argon liquido (LAr) e di centrale importanza tanto per lo studio dei neutrini a grande distanza, che per il problema della materia oscura.
L’esperimento Icarus T600 collocato nella Sala B dei laboratori sotterranei di fisica subnucleare e frutto di una cooperazione scientifica internazionale, è stato costruito in stretta collaborazione con le aziende italiane, nell’ambito del progetto Cern Neutrinos to Gran Sasso.
L’apparato Icarus, ideato da Carlo Rubbia nel 1977, ha iniziato a funzionare gradualmente dal 27 maggio 2010 e fin dai primi istanti ha registrato dati (all’accensione del rivelatore alle 12:24 sono stati rivelati i primi eventi di cosmici; alle 19:54 il primo evento di neutrino muonico "νμ" del fascio di particelle Cngs) catturando le tracce dei rari raggi cosmici che raggiungono le profondità del laboratorio mondiale. E soprattutto gli eventi delle interazioni dei neutrini del fascio proveniente dal Cern di Ginevra che attraversa la crosta terrestre per oltre 732 chilometri e viene infine intercettato dal rivelatore dell’esperimento sotto la montagna abruzzese.
Icarus è una rete elettronica che cercherà di svelare i segreti dell’Universo.
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