domenica 23 gennaio 2011

Ice Cube in Antartide il futuro



Tutto è iniziato 100 anni fa, quando uno scienziato nato in Austria, Victor Hess, scopre i raggi cosmici.
Hess grazie ad una serie di voli in mongolfiera, misurarò le radiazioni intorno a lui ad altitudini fino e oltre cinque chilometri, però a mano a mano che saliva attraverso l'atmosfera, i livelli di radiazione calavano, per risalire vertiginosamente se scendeva al livello del mare. Questo gli fece capire che le radiazioni dovevano in qualche modo raggiungere la Terra dallo spazio.
I raggi cosmici sono ormai noti per essere particelle altamente energetiche che hanno origine nello spazio e bombardano il nostro pianeta da tutte le direzioni.
La maggior parte sono costituiti da particelle cariche, come gli ioni metallici, ma questi sono di scarsa utilità per gli scienziati spaziali che sperano di scoprire le origini dell'alta energia dei raggi cosmici.
Le particelle cariche sono deviate dai campi magnetici nella loro corsa attraverso lo spazio, rendendo difficile, o impossibile, ripercorrere il loro percorso e individuare il loro luogo di nascita cosmica.
I neutrini sono diversi.
Prodotti insieme ai raggi cosmici nello spazio esterno, i neutrini sono scariche e passano attraverso la materia quasi del tutto indisturbati.
Infatti si dirigono verso la Terra in linea retta dando agli scienziati una buona possibilità di risalire direttamente alle loro origini.
Tutto questo è servito nel laboratorio IceCube alla Stazione del Polo Sud Amundsen-Scott in Antartide.



Nell'ultima metà del decennio, più di 5.000 palle di vetro grandi suppergiù come un cocomero, definite "digital optical module" (DOM), sono state riunite e sepolte nel profondo della calotta antartica.
Spencer Klein, fisico del Lawrence Berkeley National Laboratory spiega: "Il DOM è un rilevatore di luce estremamente sensibile che si trova al centro di quello che deve essere uno dei progetti più ambiziosi nella storia della scienza. Con il congelamento di questi moduli nel terreno intorno alla stazione Amundsen-Scott, io e i miei colleghi abbiamo trasformato un chilometro cubo di ghiaccio polare incontaminato, in un osservatorio cosmico enorme.
L'IceCube, che è costato 272 milioni di dollari non è il tipico telescopio; difatti invece di raccogliere la luce delle stelle, dai pianeti o da altri oggetti celesti, cerca le particelle chiamate neutrini fantasma che si scagliano attraverso lo spazio con i raggi cosmici di energia elevata. Se tutto va secondo i piani, l'osservatorio rivelerà la misteriosa provenienza di questi raggi e come possano essere così energici. Ma questo è solo l'inizio.
IceCube in ultima analisi fornirà agli astronomi occhi nuovi con cui studiare l'universo.

2 commenti:

margheitin ha detto...

cara Milly, sono due o tre giorni che non vengo nel tuo giardino, ma quanto hai scritto!!! e tutto interessante, ora vado a fare una commissione poi mi metto in pigiama e ti leggo con calma ciao.

Milly ha detto...

@margheitin: Spero che la lettura sia stata di tuo gradimento.
A presto, un abbraccio.