lunedì 27 dicembre 2010

Sydney to Hobart condizioni estreme ritiri un ferito



Attualmente conduce la gara il super-maxi australiano "Wild Oats XI", quattro volte vincitore della regata e detentore del record della traversata, ma a condizionare la competizione sono i violenti colpi di vento e le onde alte tra i tre e i quattro metri.
Infatti altri tre ritiri - Nemesi (un problema ancora sconosciuto), Pirelli Celestial (danno randa) e Salona II (sterzo)- durante la notte nella 66a "Sydney to Hobart Yacht Race" tra le barche di taglia media e piccola portando a 15 il numero totale di ritiri con 72 ancora in mare.
Due uomini sono finiti in mare, senza gravi conseguenze, c'è stato anche un ferito, Dodo, marinaio del "Brian Moore"; questa mattina con una barca della polizia, dopo che il suo braccio rotto era stato bloccato dal personale medico, è stato trasferito all'ospedale Pambula.
La notte scorsa al largo della costa meridionale del New South Wales il mare ha continuato a prendere a pugni le barche che passavano da Capo Verde per entrare in quello che generalmente è il tratto più famoso della gara: lo Stretto di Bass.
Previsioni di condizioni più favorevoli nel proseguo della giornata, per oggi infatti, parlano di venti che oscillano in senso orario da ovest-sud a ovest a 10 nodi circa per mezzogiorno, mentre per il pomeriggio aliterà verso nord-est a 20 nodi e fino a 30 nodi stasera; sono le condizioni ideali per portare il resto della flotta lungo la costa della Tasmania.
A guidare la corsa in tempo compensato è il veterano Syd Fischer TP52 Ragamuffin. L'83enne comandante della flotta - un veterano - con la sua 42^ gara mira a fare un ottimo tempo dato che l'ultima sua vittoria risale al 1992 con un precedente Ragamuffin.
La storia della Sydney to Hobart è costellata da condizioni di navigazioni difficilissime e gravi lutti: il più pesante nel '98, quando morirono sei concorrenti e andarono perse ben cinque imbarcazioni.

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