mercoledì 10 febbraio 2010

Una gita da sballo

Fare la gita scolastica per i ragazzi, è sempre un momento piacevole perchè c'è la voglia di staccarsi dai soliti luoghi conosciuti, saltare le lezioni, non avere i genitori soffocanti alle costole, insomma, un momento di libertà.
Si pregusta, si pianifica, si organizza come stare vicini nel viaggio, nella stessa camera.
Ora i professori sono contrari; troppe volte hanno dovuto sudate le "sette camicie" per riportare a casa gli studenti tutti interi e in salute.
Gli "sfrenati" sono esistiti in tutte le epoche; non credo che nessuno dei professori che oggi si lamentano non abbiano avuto uno o più compagni (o magari erano loro stessi) che non si atteneva alle regole.
Con questo non voglio dare ragione ai ragazzi. Mi spiace, ma molto spesso atteggiamenti eccessivi sono intesi come sfide verso coloro che dovrebbero inculcare educazione, senso civico e non solo cultura.
Valutare quali tra i ragazzi di ogni sezione può andare in gita e chi deve rimanere a casa sarebbe fonte di polemiche a non finire; valutare quali professori siano più o meno idonei ad accompagnare i suddetti, sarebbe come denudarli di quel briciolo d'autorità che ancora hanno.
Avrei una soluzione: i ragazzi che d'ora in avanti vorranno fare la gita scolastica, siano accompagnati da un genitore o un tutore. Questi avrà sotto gli occhi il suo/sua pupillo/a e se non si comporta con il dovuto civismo sarà sanzionato come lo studente a svolgere lavori manuali all'interno della scuola.
Sudare un po' fa capire, a volte.
Credo che il comportamento di ogni ragazzo sia il chiaro specchio della propria famiglia, quindi non sarebbe male che entrambi, se non ne sono ancora a conoscenza, imparassero a comportarsi in un modo più consono nel rispetto degli altri e di se stessi.
Ho poca fiducia che ciò accada, viviamo in una società di asini maleducati, incivili e menefreghisti.
Chissà che fine hanno fatto gli italiani?

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