sabato 14 giugno 2014

Un giardino zen fatto con dolci wagashi



Com'è noto i giardini zen, tipici della cultura giapponese, sono usati durante la meditazione; in essi gli elementi, ovvero acqua, piante, pietre, sono rappresentati in maniera simbolica da sassi e dalla ghiaia che rappresenta i "fiumi", il cui moto si scontra con l'emergere dal suolo di grosse pietre dalle forme naturalmente disordinate simboleggiando il dinamismo delle forme della natura.



Il wagashi è invece un dolce tradizionale giapponese spesso servito con il tè verde nella cerimonia del tè ed i cui ingredienti di base sono lo zucchero di canna, i fagioli azuki o la loro pasta, chiamata anko o an e la farina di riso o di grano, nonché il kudzu o l'agar-agar per le gelatine.



Come potevano essere unite queste due cose tanto distanti tra loro?
Ci hanno pensato l'art director Tomonori Saito e Shohei Sawada, che con la collaborazione del pasticcere Motohiro Inaba, hanno creato questa raffinata scatola bianca che una volta aperta, diventa un giardino zen commestibile.
In un lato della scatola infatti ci sono le rocce o meglio i dolcetti wagashi che potranno essere posizionati sulla base di sabbia ovvero di zucchero.
La confezione comprende anche un grazioso rastrello, ma anche se certa di dare una brutta notizia agli iper golosi, non può essere mangiato.

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