domenica 28 luglio 2013

"In Orbit" la ragnatela gigante di Tomás Saraceno a Düsseldorf



"In Orbit", l'ultima installazione dell'artista argentino Tomás Saraceno, ha focalizzato l'attenzione dei visitatori del Museo Staendehaus K21 di Düsseldorf, che hanno l'opportunità di passeggiare su un'enorme rete di circa 27.000 metri quadrati e divisa in tre strati di sfere di plastica giganti, sospesa precariamente a 65 metri d'altezza sul foyer del museo.



Non è la prima opera d'arte di Saraceno con tema playscape, lo scorso anno aveva installato l'opera "Cloud City" sul tetto del Met di New York: una scultura scalabile in acciaio e plexiglass con una certa somiglianza ad una molecola gigante.
"In Orbit" è tuttavia, l'opera più ambiziosa e complessa sino ad oggi creata dall'artista, infatti sono occorsi tre anni per la progettazione, durante i quali sono state fondamentali le consultazioni con architetti, ingegneri, e aracnologi proprio per valutare al meglio la struttura della tela.

L'artista spiega: "Quando guardo i livelli multistrato di linee diafane e le sfere, mi vengono in mente i modelli dell'universo, che raffigurano le forze di gravità e i corpi planetari. Per me, il lavoro visualizza il continuum spazio-temporale, il web tridimensionale di un ragno, le ramificazioni del tessuto del cervello, la materia oscura o la struttura dell'universo. Con "In Orbit", le proporzioni entrano in nuove relazioni: i corpi umani diventano pianeti, molecole o buchi neri sociali".



Per Saraceno l'installazione non è solo un diversivo una tantum (o un modo per vendere i biglietti del museo). Si tratta di una sorta di esplorazione su piccola scala della sua maggiore visione di una città del futuro, una costruzione galleggiante dove i confini digitali e fisici sono abbattuti e le preoccupazioni materiali della terra sono scambiati per le infinite opportunità dei cieli.

Naturalmente, questo è solo un piccolo assaggio di quel futuro utopico e avrete bisogno di essere sopra i 12 anni, sani e con la volontà di indossare speciali scarpe extra-grippy del museo, per viverlo
.

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