sabato 29 giugno 2013

L'astrofisica Margherita Hack ci ha lasciati



Nata a Firenze nel 1922, è morta la scorsa notte a Trieste, all'ospedale di Cattinara.
L'astrofisica Margherita Hack, che aveva compiuto 91 anni da poco, da una settimana era ricoverata nella struttura triestina per problemi cardiaci di cui soffriva da tempo. Accanto a lei il marito Aldo De Rosa, con il quale era sposata dal 1944 e Tatiana, la persona che l'assisteva da tempo.
La giornalista Marinella Quirico, amica personale e con lei fino all'ultimo, ricorda così gli ultimi giorni: "Sono stati sereni, i problemi di salute che aveva erano pesanti ma li viveva con leggerezza assoluta".

Per oltre vent'anni diresse l'Osservatorio Astronomico di Trieste, fu infatti la prima donna italiana a dirigere l'Osservatorio dal 1964 al 1987, portandolo a rinomanza internazionale.
Nel 1978 fondò la rivista bimensile L'Astronomia il cui primo numero vide la luce nel novembre del 1979; successivamente, insieme con Corrado Lamberti, diresse la rivista di divulgazione scientifica e di cultura astronomica Le Stelle.
In segno di apprezzamento per il suo importante contributo, le fu anche intitolato l'asteroide 8558 Hack.
Da sempre in prima linea nella divulgazione scientifica, vinse il Premio Linceo dell'Accademia dei Lincei nel 1980.
Due anni fa pubblicò: "I miei primi novant'anni laici e ribelli. Nove vite come i gatti.".
Collaborò con la Nasa e con l'Agenzia Spaziale Europea.
A volte spigolosa, la Hack non ha mai nascosto la sua grande passione per la politica: più volte candidata, nel 2006 venne eletta alla Camera con il Partito dei Comunisti Italiani, ma lasciò il seggio per tornare a occuparsi di astronomia.

Vegetariana, animalista, appassionata di bicicletta, amava Pinocchio e la torta al cioccolato che ha ricevuto anche per festeggiare i 91 anni la "signora delle stelle" è stata ricordata dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano: "Ha servito e onorato l'Italia anche in campo internazionale. Ha rappresentato nello stesso tempo un forte esempio di passione civile, lasciando una nobile impronta nel dibattito pubblico e nel dialogo con i cittadini" e dal Presidente del Consiglio, Enrico Letta: "L'Italia e la comunità internazionale perdono una protagonista assoluta della ricerca scientifica. Una donna che è stata, inoltre, capace di affiancare con passione l'impegno professionale a quello sociale e politico. Una testimonianza che resterà preziosa".

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