giovedì 17 maggio 2012

In aula si offende il Tricolore e si intonano motivetti folk



La Lega è contraria agli approfondimenti su Costituzione, unità e inno nazionale nelle scuole. L'onorevole Paola Goisis, dai banchi del Carroccio, ironizza sul tricolore di stampo "napoleonico".

Ma la onorevole non riporta correttamente la storia, infatti, come per l'intero processo risorgimentale, anche l'origine della bandiera italiana è da ricercarsi nella Rivoluzione francese: con la presa della Bastiglia, i rivoluzionari scelsero il blu, il bianco e il rosso come loro colori-simbolo. Il blu e il rosso sono i colori di Parigi, il bianco centrale è il colore della famiglia reale dei Borboni, all'epoca amata dal popolo.
Quando poi, attraverso le campagne di Napoleone, la Rivoluzione "contagiò" l'Europa intera, anche in Italia arrivarono questi tre colori.
Fu proprio in quegli anni che la bandiera assunse per gli Italiani quel significato che ha ancora oggi; il bianco e il rosso divennero i simboli della rivoluzione intesa come sovranità per il popolo e libertà per la nazione e il verde era il colore della speranza, della fiducia in un'Italia migliore.
Inoltre era il colore delle uniformi della Guardia Civica milanese, ed essendo stato adottato dai miliziani italiani che combattevano al fianco di Napoleone, andò a rappresentare tutti coloro che hanno combattuto per la libertà dell'Italia
.

Gentile onorevole, dopo gli ultimi avvenimenti legati al suo gruppo (leggi Lega), credo che potesse risparmiarsi questa ennesima tirata contro il Tricolore, anche perché a volte, parlare senza comprendere ciò che nell'enfasi di un discorso si proferisce, può essere deleterio e si rischia di offendere la memoria di quanti hanno dato la vita e sofferto per creare il Paese del quale lei stessa fa parte e che, nonostante tutto, le permette di esprimere le sue opinioni come a ciascuno di noi compresi i coretti "ittici" dettati dall'innata passione musicale tipica di noi italiani.

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