E' proprio vero che l'apparenza inganna! L'esempio più lampante riguarda questo delicato fiorellino lilla denominato Philcoxia minensis.
Nonostante l'apparenza eterea, questa pianta è carnivora, infatti dopo attenta osservazione da parte di ricercatori botanici della Unicamp, in Brasile, e pubblicato sul PNSA questa settimana, si è scoperto che si nutre di vermi, usando le piccolissime foglie la cui crescita si sviluppa sottoterra.
La Philcoxia minensis è stata scoperta sulla sabbia bianca del Espinhaço nel Minas Gerais, ed ha attirato l'attenzione dei biologi perché tra le sue foglie venivano spesso scoperti i resti intrappolati di nematodi chiamati anche vermi cilindrici dalla forma del loro corpo, appunto cilindrico, a sezione trasversale circolare.
Per verificare se effettivamente la Philcoxia minensis fosse davvero carnivora, i ricercatori hanno offerto alla pianta un banchetto speciale: i Caenorhabditis elegans, etichettati con l'azoto-15: questo verme, nematode fasmidario, è lungo circa 1 mm, vive nel suolo in regioni temperate e viene usato molto per lo studio della biologia dello sviluppo e dell'apoptosi.
L'idea era infatti di analizzare, dopo il lauto pasto, le foglie; se la teoria fosse risultata esatta, si sarebbe dovuto rilevare l'assorbimento dell'azoto.
Ed è proprio quello che è avvenuto: l'analisi delle foglie ha dimostrato che la Philcoxia minensis ha digerito e incorporato il 5% di azoto in circa un giorno dopo il pasto e il 15% dopo due giorni.
L'autore principale dello studio, Rafael Oliveira, biologo dell'Università di Campinas (Unicamp) afferma: "Nessun'altra pianta carnivora conosciuta utilizza questa strategia, ovvero usare per nutrirsi, le foglie sotterranee e con una digestione più simile ad un fungo che ad una pianta".
Secondo il biologo, il programma di dieta è un adattamento all'ambiente; il terreno è molto asciutto e privo di sostanze nutritive come fosforo, potassio e azoto. Solo per mezzo dei vermi queste sostanze vengono assimilate dalla pianta.
L'area dove vive, infatti, è rocciosa e ricoperta di sabbia bianca, ma proprio in tale luogo sono presenti altre due tipi della spessa specie: la Philcoxia bahiensis e la Philcoxia goiasensis.
Queste sono molto simili alla Philcoxia minensis, ed i ricercatori credono che anch'esse siano carnivore, quindi la ricerca verrà ampliata nel Cerrado di Bahia e Goias.
3 commenti:
E noi vogliamo andare nello spazio?? Ma se non conosciamo neanche il pianeta su cui viviamo e le creature che convivono con noi!
Chissà magari da qualche parte c'è una pianta che ha il principio attivo giusto per la cura di qualche malattia...ma noi siamo troppo presi da altre cose..
Ad ali spiegate: Ben tornata, lieta di risentirti!
In effetti il nostro pianeta ha ancora tanto da offrirci, ed è proprio grazie alla ricerca e alla costanza di alcuni, che a volte, rimaniamo basiti dalle scoperte.
Comunque, non porrei un limite a quest'ultime, per quanto ne sappiamo potrebbero rivelarsi fantastiche in ogni senso, sia che riguardino il nostro o altri pianeti lontani.
Ciao, a presto.
In effetti anche altri pianeti potrebbo portare a notevoli scoperte ma dovremmo imparare a fare piccoli passi e investire le risorse (limitate) in ricerche davvero utili per l'umanità.
Era questo che intendevo.
Un bacione a presto
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