venerdì 27 gennaio 2012

La madre orangutan abbraccia la figlia per salvarla da spietati cacciatori



Un gruppo di cacciatori di taglie armati di coltelli, ha assediato una orangutan incinta e la sua figlioletta.
La madre, vistasi accerchiata e quindi perduta, non ha accennato la fuga, ma si è rannicchiata abbracciando la figlia, sicuramente spaventata e rassegnata alla prossima morte.



Come nelle migliori favole, però, è sopraggiunto un gruppo internazionale di soccorso per animali, la Four Paws, che con la loro presenza, ha fatto dileguare i cacciatori.

La femmina di orangutan, di età compresa tra i 25 e i 30 anni e la figlia di 5, sembrano essere le uniche sopravvissute nella zona della piantagione di palme da cocco.
Le bestiole sono state prese in carico e curate da quattro esperti del Four Paws, ma ci sono voluti diversi giorni per arrivare al sito del rilascio a causa del maltempo, che ha reso il viaggio ancora più difficile, comunque la squadra ha raggiunto la destinazione verso il 26 gennaio, a dispetto delle strade allagate.
Poco prima del rilascio, la scimmia adulta è stata dotata di un trasmettitore radio, che permetterà di monitorare e garantire a lei e alla sua famigliola, un'esistenza tranquilla sperando che si trovino a loro agio nella nuova "casa".

Prima del salvataggio, una squadra aveva perlustrato l'area del Borneo dalla parte indonesiana confinante con la Malesia, ma non aveva trovato nessun orango sopravvissuto ad un precedente massacro.
La deforestazione ha drasticamente ridotto l'habitat di questi animali e il loro numero è sceso da 250.000 di pochi decenni fa, a soli 50.000.
La perdita del loro habitat, voluto a suo tempo dalle compagnie del legname, aveva e continua a creare una grave minaccia alla loro esistenza, ma negli ultimi anni una forma più brutale per ridurre il loro numero è stata messa in atto: la macellazione immediata.
La domanda d'acquisto ad un prezzo basso per l'olio di palma, utilizzato in centinaia di prodotti, ha provocato un'ulteriore deforestazione per far posto alle piantagioni.
Alcune aziende che lo acquistano vedono gli orangutan come parassiti, una minaccia alla loro attività lucrativa, quindi hanno messo una taglia sulle loro teste.

Malgrado tutto ciò, in un primo momento vennero negati i fatti, ma le prove della macellazione sono emerse lo scorso settembre, quando le fosse e le ossa degli animali sono state trovate dagli inquirenti.
Un portavoce della Four Paws ha affermato: "Prima di novembre dello scorso anno solo due persone di basso livello erano state arrestate, ma negli ultimi due mesi hanno avuto luogo 10 arresti tra i quali il dirigente della piantagione dove è stato trovato il più alto numero di resti di orangutan".

E' un inizio. L'inizio è indice di continuazione; la nostra speranza è che avvenga proprio così.

1 commento:

margheitin ha detto...

ciao Milly... non ho voglia di andare a letto... forse non dormirò... grazie per aver pensato a me, hai ragione, la forza della natura in qualunque modo si manifesti mi fa sentire impotente, mi toglie sicurezza, vanifica lavoro e sacrificio di una vita, per fortuna restano i sentimenti... grazie Milly e che sia una buona notte