Il bimbo che è coperto da mosche e tiene in mano un biberon vuoto ha due anni; il suo nome è Reza Khan.
E' nato in Afghanistan; lui, il suo gemello Mahmoud, gli altri fratellini e la madre vivono in una campo di fortuna lungo una strada in Azakhel a circa 19 km da Peshawar, in Pakistan, al confine con l'Afghanistan.
Reza Khan e la sua famiglia sono stati rintracciati dal Guardian, dopo che questa foto aveva fatto il giro del mondo durante le inondazioni in Pakistan e ora si conosce la storia di queste persone.
Una storia allucinante, fatta di sofferenze e disperazione.
Nel campo non ricevono aiuti di nessun genere; mancano le più semplici risorse igieniche, l'acqua, il cibo, gli indumenti.
I piccoli, come del resto gli adulti, mangiano una volta al giorno, la sera, grazie a organizzazioni di beneficenza che forniscono i pasti durante il Ramadan. Quando sarà terminato il mese del digiuno cosa faranno?
La madre di questi piccoli rivolge una domanda al giornalista che la intervista:
"Voglio solo chiedere al mondo: non c'è una possibilità di trovare del cibo?". E tenendo tra le braccia i due gemellini aggiunge: "Guarda, i nostri bambini stanno morendo di fame".
Ancora una volta dobbiamo confrontarci con un dolore silenzioso e tremendo.
Guardare le foto sulla tragedia delle inondazioni in Pakistan ci vuole coraggio; gli sguardi, gli occhi dei bambini esprimono tutta la paura, le tribolazioni che hanno e stanno subendo.
Il pianto lamentoso dei piccoli che hanno fame continuerà a risuonarci nelle orecchie, ma arriverà al nostro cuore?
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