San Lorenzo, io lo so perché tanto
di stelle per l'aria tranquilla
arde e cade, perché si gran pianto
nel concavo cielo sfavilla.
Ritornava una rondine al tetto:
l'uccisero: cadde tra i spini;
ella aveva nel becco un insetto:
la cena dei suoi rondinini.
Ora è là, come in croce, che tende
quel verme a quel cielo lontano;
e il suo nido è nell'ombra, che attende,
che pigola sempre più piano.
Anche un uomo tornava al suo nido:
l'uccisero: disse: Perdono;
e restò negli aperti occhi un grido:
portava due bambole in dono.
Ora là, nella casa romita,
lo aspettano, aspettano in vano:
egli immobile, attonito, addita
le bambole al cielo lontano.
E tu, Cielo, dall'alto dei mondi
sereni, infinito, immortale,
oh! d'un pianto di stelle lo inondi
quest'atomo opaco del Male!
Giovanni Pascoli scrisse questa poesia per ricordare la morte del padre avvenuta nell'estate del 1860; per il poeta le stelle che cadono durante la notte di San Lorenzo, non sono altro che le lacrime del cielo sulla malvagità degli uomini, lacrime di un pianto dirotto che splendono nella volta celeste.
Questa può essere una chiave di lettura del perchè le stelle cadano dal cielo, altrimenti si può optare sulla leggenda nata per la morte di San Lorenzo martirizzato sulla graticola e vedere nelle stelle cadenti le sue lacrime o le gocce del suo sangue.
Certo è, che chi più chi meno, ama esprimere un desiderio con la speranza che si avveri, quindi pensate, riflettete accuratamente prima di manifestarlo, non sia mai che le stelle, in questa notte di San Lorenzo, decidendo di ascoltarvi, sbaglino per un vostro errore di espressione!
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