domenica 9 maggio 2010

Testa senza copertura addio

La mancanza di chioma fluente secondo l'Idi, l'Istituto dermopatico dell'Immacolata di Roma, pare non sarà più un problema.
A molti infatti, questo problema causa non pochi "grattacapi" sia a livello fisico che psicologico.
Ora, l'Idi ha messo a punto una cura a base di plasma arricchito di piastrine (Prp), già utilizzata in odontoiatria, ortopedia e medicina estetica.
Gianfranco Schiavone, chirurgo plastico dell'Istituto, afferma:
"Diversi studi hanno evidenziato che a livello del bulbo sono presenti cellule staminali dotate di recettori per i fattori di crescita
Il Prp è un'ottima fonte di fattori di crescita, si è pensato quindi di utilizzarlo per stimolare queste staminali.
Negli Usa e in Brasile questo approccio è già utilizzato come terapia di sostegno nel trapianto di capelli. I risultati ottenuti fino ad ora sono incoraggianti: il Prp sembrerebbe favorire un irrobustimento dei capelli trapiantati. Un recente studio americano dimostra, inoltre, le potenzialità di questa strategia anche nel promuovere il rinvigorimento e la ricrescita dei capelli in pazienti con alopecia androgenetica.
Questo ci ha spinto a mettere a punto un protocollo clinico che è stato approvato da una recente delibera del comitato etico e scientifico del nostro ospedale
".
La tecnica consiste in un'iniezione di Prp e proteine della matrice extracellulare (entrambi prelevati dal paziente stesso), eseguita dopo aver stimolato il cuoio capelluto con una sorta di rullo con piccoli aghi. Questo espediente causa un'abrasione locale, che favorirebbe l'attivazione delle piastrine, primo fattore di riparazione per il nostro organismo.
I primi dati raccolti a due mesi dalla cura, basati su criteri al momento solo soggettivi, indicano che circa il 70 per cento dei 12 pazienti trattati (uomini e donne, tra i 23 e i 39 anni), ha notato una diminuzione della caduta e un aumento del volume del fusto del capello nelle zone di infiltrazione dei fattori di crescita autologhi.
Per coloro che soffrono di alopecia androgenetica e calvizie in generale, è un'ottima notizia anche se bisognerà attendere ancora alcuni mesi per una valutazione oggettiva dei primi risultati, inoltre come commenta Andrea Marliani, presidente della Società italiana di tricologia:
"I punti interrogativi sono tanti e solo il tempo potrà dare risposte".
Indubbiamente occorre avere conferme e queste si avranno più avanti, ma è indubbio che se questa nuova cura è efficace, chi ha questo tipo di problema, magari non dovrà usare una terapia con farmaci come la finasteride che ha effetti collaterali spiacevoli per uomini e donne.

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