L’acqua viene raccolta dal mare, passata attraverso un apposito filtro per rimuovere ogni traccia di sabbia o sporcizia e, quindi, raccolta nella cisterna di Dunbar, dove viene analizzata per assicurarsi che superi gli standard europei per l’acqua potabile e poi lasciata decantare in una botte tipo quella per il vino.
Il lancio dell'"Acquamara" è stato fatto ieri in occasione del Taste of Festival di Edimburgo.
Inglis ha così commentato: "Capisco che per qualcuno possa essere un’idea un po’ sfacciata, ma se può servire a creare posti di lavoro alle Ebridi, allora ben venga la mia sfacciataggine. Comunque sia, per quanti amano il cibo preparato in un certo modo o per quegli chef che si alzano magari alle 5 del mattino per andare a comprare gli ingredienti migliori, questo prodotto è senza dubbio destinato a diventare indispensabile.
Ho provato a cucinare alcune cose usando l’acqua di mare e non avete idea di quanta differenza ci sia nel gusto finale dei piatti. Assolutamente notevole. Ecco perché ho cominciato a guardarmi attorno per vedere se potevo trasformare questa idea in un vero affare e parlando con gente del settore, mi hanno detto che era un progetto possibile".
Da ligure posso confermare che per alcuni è considerata un'eresia lavare i pesci a casa, sotto l'acqua corrente; in effetti alcune specie perdono "consistenza" e sapore, ma non sempre è possibile evitare il lavaggio casalingo.
E' quindi interessante l'idea di Inglis, ma sempre da ligure, attenderò che le confezioni di Acquamara, abbiano un prezzo più ragionevole per utilizzarle... la parsimonia...
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