Se abitate nella provincia di Como o in Val d'Aosta, dove sono obbligatorie, sapete già tutto, ma per tutti gli altri che scorrazzano per diletto o necessità lungo le strade del nostro Paese può essere un buon suggerimento.
Si parla di gomme M+S (mud and snow, fango e neve).
«Anche in assenza di neve, ma con il freddo intenso che si verifica nei tre mesi invernali in quasi tutt’Italia, lo pneumatico invernale garantisce prestazioni migliori. E i costi vanno valutati con attenzione — spiega Fabio Bertolotti, direttore di Assogomma — perché mentre si viaggia con il treno invernale non si consuma quello estivo, che rimane in garage e dura più a lungo ». Sempre che in garage ci sia posto, chiaro. L’alternativa? «Con circa 30 euro l’anno i gommisti offrono un servizio di custodia», spiega Guido Schiavon, di Federpneus.
E sempre a proposito di gomme che ne dite di un tipo ecologico?
Da una parte il petrolio perde lo status di materia prima a favore di caucciù, olii naturali e succo d’arancia (Yokohama) o pula di riso (Pirelli). Dall’altro, cambia il processo produttivo per ridurre l’impatto ambientale. E quel minimo impatto viene compensato con opere di riforestazione. Il tutto migliorando le prestazioni della gomma in tenuta di strada, frenata, velocità...
Se Peugeot ha fatto scuola con il «Pozzo di carbonio» (2 milioni di alberi piantati nella Foresta Amazzonica), Yokohama dimostra di aver imparato la lezione con Forever Forest: 500mila alberi piantati entro il 2017 accanto ai sui siti produttivi.
E arriviamo alle calze non della Befana, ma per le gomme in poliestere.
Danno vantaggi:
aumentano l’attrito fra pneumatico e fondo stradale innevato o ghiacciato: non provocano rumore o vibrazioni; sono lavabili, riutilizzabili, leggere e comode da trasportare; non danneggiano i cerchioni; sono disponibili per gomme di tutte le taglie; sono particolarmente adatte ai veicoli che montano, per mancanza di spazio, gomme non catenabili.
Difficoltà:
vanno usate soltanto su ghiaccio e neve compatta; sulla neve disfatta (comunque scivolosa) non funzionano; devono essere rimosse non appena cambiano le condizioni dell’asfalto, perché altrimenti, oltre a non funzionare, si logorano in fretta; sono un aiuto provvisorio; sopportano la velocità massima di 50 orari.
Problemi:
le calze, in Italia, non sono omologate; in caso d’incidente l’assicurazione non paga e può addirittura rivalersi sul cliente che, montando le calze, ha di fatto manomesso le caratteristiche costruttive e prestazionali del veicolo; se vengono usate sulle strade in cui vige l’obbligo di catene si rischia la multa da 38 a 78 euro, il taglio di tre punti sulla patente e il fermo dell’auto.
Ora pensateci un po' su; l'inverno è iniziato il 21 dicembre e freddo, pioggia, neve e gelo sono qui, non dite poi che non ve l'ho detto!
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