giovedì 30 luglio 2009

Tornare in Italia? No, grazie

Che figura! E doppia per giunta!
La prima figuraccia (e mi contengo come si usa dire) è stata del ristorante truffaldino "Il Passetto" di Roma (dietro a piazza Navona) quando ha presentato un conto esagerato ai due turisti giapponesi; per la seconda mi riferisco all'offerta di tornare in Italia proposta dal ministro del turismo Michela Brambilla ai due "truffati" a spese del governo.
Con cortesia e fermezza Yasuyuki Yamada e la sua fidanzata, hanno rifiutato e hanno anche motivato il loro diniego:
"è inutile, perchè è una spesa inutile fatta con le tasse del popolo italiano".

Come italiana mi sono sentita offesa e amareggiata da quanto hanno dovuto sopportare queste due persone, e chissà quante altre sono state e saranno nella loro stessa situazione.
Non è certo una novità la "truffa italiana" però quando si esagera diventa delinquenza e questo non lo accetto nè da parte di un ristoratore, nè da parte di un esponente del governo che vuol lavare l'onta con i nostri soldi.
Un atteggiamento, quest'ultimo riprovevole nonostante si viva nel Paese delle libertà, ma se così è allora ho la libertà di affermare che certi attegiamenti in quest'era in cui oggi cade una foglia e ieri lo si sapeva già, conferma la soglia di pochezza in cui siamo precipitati.
Non meravigliamoci quindi quando sentiremo reclamizzare il nostro Paese come il paese del sole, degli spaghetti, del mandolino e dei Ladri (la maioscola non è un refuso!).
In ogni caso mi scuso, come italiana libera e onesta, col signor Yasuyuki Yamada e con la sua fidanzata augurandomi che possano tornare in Italia e come loro tanti altri giapponesi, confidando che trovino la metà onesta d'Italia che faccia dimenticare loro la brutta avventura.

5 commenti:

Waddle ha detto...

Certe cose ci fanno vergognare. Magari non accadono solo qui però purtroppo succedono con una frequenza maggiore che in altre parti. Una grande lezione da imparare quella dei signori giapponesi.

Anonimo ha detto...

Concordo sul fatto che si sia fatta una pessima figura, tuttavia andrebbe sentita anche la versione dei ristoratori (i quali naturalmete parlano di macchinazione strumentale in quanto sostengono che i due Giapponesi fossero al corrente di quanto avrebbero speso...), in ogni caso ritengo abbiano ragione i due turisti (con quel conto..).
Della Ministro che dire...poteva dire a spese mie (sue) anzichè della collettività.

Anonimo ha detto...

scusa mi chiamo Luciano.

Milly ha detto...

@Cristiano: Signori si nasce... e come diceva Totò "Io lo nacqui"; un detto che non fa una grinza se riferito ai "poveri" turisti.
Ciao, a presto.

Milly ha detto...

@Luciano: Piacere di sentirti.
E' indubbio che per giudicare un fatto occorre ascoltare sempre tutte le campane, nonostante questo sappiamo, spesso a nostre spese, quanto certi ristoratori e commercianti in genere, siano propensi a far lievitare i conti adducendo scuse piuttosto flebili (ricorderai il cambio dalla Lira all'Euro tanto per dirne una); la signora ministro poi ha messo la ciliegina sulla torta, forse se avesse detto quello che dici tu, avrebbe mitigato un po' la faccenda, ma quello che mi ha lasciata di stucco è che non si è neppure lontanamente degnata di dire (e dico dire e non fare) una parola contro il ristoratore o una frase tipo ci saranno dei controlli o altro.
Credo che avrebbe gettato fumo negli occhi, ma almeno avrebbe salvato la faccia sua e nostra.
Ciao e grazie della visita.