Il funerale di Paride Batini, console della CULMV (Compagnia Unica Lavoratori Merci Varie) di cui è stato guida dal 1984, si è svolto oggi.
Nel 2001 bastò la sua voce per far riempire la Sala Chiamata da una moltitudine di persone tra cui i portuali con la storica maglia a righe bianche e blu, il fazzoletto rosso al braccio e lo stemma sul petto dei "camalli "; una divisa ben nota a Genova dal lontano 30 giugno 1960, quando proprio i camalli, fecero scoccare a Genova la scintilla della rivolta che cacciò Forza Nuova dalla città e Tambroni da palazzo Chigi.
E 41 anni dopo erano di nuovo pronti al suo richiamo:
"Pensare che i fascisti possano entrare a Genova è come pensare a qualcuno che voglia entrare in una Moschea con le scarpe. O in una chiesa nudo".
E proprio nella Sala Chiamata i suoi portuali, gli amici genoani, gli amici di lotta, le autorità e i genovesi si sono ritrovati per dargli l'ultimo saluto:
“Ciao amico comunista e cristiano, ciao bandiera rossa”. E’ stato uno dei passaggi dell’ultima parte dell’orazione don Andrea Gallo ai funerali di Paride Batini.
Ora riposa a Calizzano, nel savonese, dove amava trascorrere le vacanze.
Batini ha guidato i lavoratori del porto di Genova con tenacia, serietà, capacità, combattendo con grande amore per la sua città che lo ha salutato commossa e composta; come si conviene quando ci si trova di fronte ad un galantuomo.
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