Non vorrei sembrarvi eccessiva! Se avete un momento, vi spiego.
La mattina dell'Epifania, come ogni componente della mia famiglia, ho aperto la calza che mi ha lasciato la Befana.
Con grande piacere ho trovato dolcetti, carbone, alcuni piccoli doni.
Uno di questi, e precisamente un libro, a dir la verità non grosso, non impegnato, ma mi ha commosso; il suo titolo è "Le fiabe di Beda il Bardo".
Qualcuno sorriderà nel leggere il titolo pensando che per una cinquantenne come me non dovrebbe essere adatto, o perchè se una si commuove per una cosa del genere magari vuol dire che si è già avviata verso la dolce vecchiaia nella quale ogni gesto carino provoca lucciconi e voce tremula... ma non è così.
In questo libro, scritto dalla Rowling, la celeberrima autrice della saga di Herry Potter, vi sono riportate alcune fiabe scritte per i bambini del mondo magico da Beda il Bardo.
Niente di eclatante, continuerete a pensare voi, solo fiabe; eppure lo è.
Una parte del costo del libro (2,4 euro) verrà utilizzata per aiutare bambini che soffrono l'abbandono, bambini disabili e portatori di handicap, bambini orfani, disagiati.
E appunto, per dar modo a queste creature infelici, nel 2005 la Rowling e la Baronessa Nicholson di Winterbourne hanno fondato il Children's High Level Group.
Questa iniziativa ha l'intento di creare, come spiega la Baronessa nelle ultime pagine del libro:
"... soluzioni che permettano ai bambini di vivere in famiglia - la propria, di affido o adottiva - o in piccole comunità.
L'iniziativa aiuta circa 250.000 bambini ogni anno... Gestiamo inoltre attività formative, tra cui i progetti Community Action, nel quale i ragazzi provenienti da scuole tradizionali lavorano insieme ai bambini bisognosi di cure speciali negli istituti, ed Edelweiss, che consente ai ragazzi emarginati e collocati in istituto di esprimere la propria creatività e il proprio talento."
Ecco spiegato il motivo della mia commozione.
Ringrazio, quindi, ancora una volta chi mi ha donato il libro e spero d'aver fatto pensare a qualcuno di voi di acquistarlo e comunque di sprecare un minuto del proprio tempo a pensare a quanti bambini, ancora nel 2009, debbano vivere una vita così difficile.
Nessun commento:
Posta un commento