Funghi: generi molto diversi

L'autunno non ha dato i frutti tanto attesi: mi riferisco ai funghi.
Purtroppo la scarsità della pioggia nel momento giusto e la temperatura che si è abbassata quando invece doveva mantenersi più alta non hanno creato il meccanismo giusto per farli nascere.
Amo andare nei boschi per cercarli; non sempre li trovo o li vedo, ma è un piacevole ricordare la mia infanzia quando, in Toscana, con la nonna andavamo a cercarli.
I boschi di castagni erano bellissimi, c'era un profumo buono, l'erba umida, le felci e le foglie li proteggevano quasi a volerli nascondere da occhi indiscreti.
La nonna mi procurava un bastone adatto che, con una certa apprensione, usavo per sollevarle e quando finalmente trovavo un fungo il cuore mi batteva forte.
Come dicevo, quest'anno non sono potuta andare a cercarli perchè sono nati in numero esiguo, ma se avessi saputo prima questa notizia avrei potuto fare un salto in Patagonia.
Certo, la foresta pluviale non avrebbe giovato ai miei reumatismi ( lo dico perchè da quando ho scritto che ho compiuto cinquant'anni, alcuni mi considerano una vecchierella. Illusi!), in compenso sarei potuta tornare a casa in auto senza spendere un euro di carburante.
Sì, perchè lo scienziato americano Gary Strobel, ha scoperto un fungo che produce una sostanza del tutto simile al carburante diesel.
Dovranno fare ancora ricerche per essere certi che l'utilizzo sia possibile, però se fosse davvero fattibile sarebbe una scoperta eccezionale; l'importante sarà fare in modo che qualche "buontempone" non dichiari guerra alla Patagonia per accapararsi la pianta sulla quale cresce il Gliocladium roseum.
Esagerata? Forse. O forse no.