Alex Schwazer ha vinto la medaglia d'oro nella 50 km di marcia facendo un nuovo record olimpico.
Il trionfo è stato assoluto e quella commozione e le lacrime hanno ridato all'Italia la capacità di ricordare come dovrebbero sentirsi gli atleti che partecipano a gare così importanti e vincono e come chi assiste dovrebbe commuoversi per la vittoria di un connazionale.
Sono momenti importanti, direi solenni; noi che da "casa" guardiamo il video con gli occhi fissi per non perderci nulla, con l'istinto di voler aiutare quel ragazzo che avanza, costante, inesorabile, sino a raggiungere il traguardo da vincitore, che dedica la vittoria al nonno scomparso poco tempo fa e alla sua ragazza (che grazie alla giornalista tutto il mondo ora sa chi è anche se Schwazer non voleva farlo sapere!).
La sua commozione sembra d'altri tempi: non c'e presunzione nei suoi gesti, solo piacere per la vittoria.
Grazie Alex per l'oro e per averci fatto dimenticare per un momento la palude in cui molti, spesso, affossano lo Sport (con la lettera maiuscola).
2 commenti:
Vero, è stata una vittoria che sa di "freschezza": fatica, lacrime, commozione e parole semplici e sincere nelle interviste.
@cristiano: Già, quasi un alieno!
;-)
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