Venerdì sera, incamminandomi con i miei amici sulla salita che porta al Priamar, non avrei mai creduto d'assistere alla più bell'opera che abbia mai visto.
E ne ho viste...
In scena c'era "Nabucco" di Giuseppe verdi.
La raffinatezza e la prorompenza della musica verdiana sono state un ottimo sfondo alle voci portentose degli interpreti cominciando dal baritono Dimitri Platanias (Nabucodonosor), Alessandra Rezza (Abigaille) giovane soprano di levatura internazionale, Enrico Giuseppe Iori (Zaccaria), Roberto De Biasio (Ismaele), Daniela Innamorati (Fenena), Francesca Garbi (Anna) che venne scelta per lo stesso ruolo da Riccardo Muti, Dario Magnabosco (Abdallo), Mauro Corna (il Gran Sacerdote).
La regia e le scene di Paolo Panizza sono state impeccabili, come i costumi di Artemio Cabassi perchè, nonostante l'essenzialità, con l'ausilio del disegno luci di Fiammetta Baldisserri hanno reso efficacemente ogni momento dell'opera.
Un'ovazione particolare spetta al direttore Will Humburg: semplicemente fantastico non solo perchè a richiesta del bis ha acconsentito immediatamente, ma perchè è uno dei pochi maestri che danno se stessi da quando la prima nota inizia a quando l'ultima cessa di essere udita.
Grande e bravo!
E grandi e bravi i maestri dell'orchestra sinfonica di San Remo.
Ho lasciato per ultimo il coro.
Non vorrei sembrare ripetitiva, ma non posso fare altrimenti!
In quest'opera il coro "lavora" molto perchè è in scena praticamente dall'inizio alla fine.
Voci, che se le ascoltaste, non le dimentichereste più, capaci di forza e dolcezza, con una precisione nell'eseguire i brani da chiedersi se sono umani, attentissimi ai cenni del direttore e padroni della scena esprimendo con il viso e i movimenti del corpo ogni situazione.
E qui arriviamo al famoso brano "Va pensiero".
La struggente passione e la tristezza espresse sono state così intense che ancora adesso nello scrivere mi commuovo e l'altra sera, quando l'ultima nota si è spenta e le voci del coro all'unisono sono ammutolite, per una frazione di secondo c'è stato un silenzio palpabile in platea, poi tutti noi che assistevamo, come un fiume in piena ci siamo lanciati in applausi scroscianti, battute con i piedi delle tavole e a gran voce abbiamo richiesto il bis e come dicevo prima, il direttore Humburg, sorridendo, ci ha accontentati.
Al termine dell'opera i battimani sono stati assordanti per ognuno degli interpreti.
La stagione lirica estiva sul Priamar è terminata. In bellezza, direi.
A giorni dovrebbe uscire il programma al Chiabrera il nostro teatro "gioiello". E' una bomboniera!
Non sono dispiaciuta però perchè in Darsena, nel chiostro e in piazza del Duomo, nella cappella Sistina (non a Roma!), in piazza del Vescovado, in San Domenico, nella piazzetta d'Alaggio, al Palacarisa e nello stesso Priamar sino al 4 settembre io e i miei concittadini e con voi se vorrete venire potremo assistere a moltissimi altri spettacoli molti dei quali sono gratuiti (e qui la cosa non guasta di certo! E da voi?).
Ci sarà rock, lirica, sinfonica, barocca, danza, musica brasiliana, tzigana, tanghi, flamenco, musica greca, boogie, swing, ecc.
Ci sarà anche il festival del giallo, e teatro per tutti i gusti.
Insomma, un paradiso per chi viene in ferie qui e un paradiso per chi (savonese) va in ferie dal 5 settembre.
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