Una testimonianza vera per il 25 Aprile

E sempre a proposito del 25 Aprile ho piacere di farvi leggere una testimonianza vera di una cara persona che visse quei momenti tremendi.
Mi ha voluto rendere partecipe di un breve episodio della sua fanciullezza turbata da fatti più grandi di lei e io voglio rendere partecipi anche voi che leggerete questo post perchè diventi più facile comprendere, valutare e riflettere seriamente.

Cara Milly, tu non c'eri, io sì.
Eravamo a Stella sfollati, mia madre ed io, l'altra metà della famiglia a Savona per lavoro e studio...neanche il tempo per gioire che scoppia la galleria di Valloria...una voce: avevano lasciato uscire gli studenti dalle scuole per festeggiare, ci sono tanti ragazzi morti...c'è un'interruzione nei miei ricordi... mi rivedo per mano a mia madre attraversare il greto del Sansobbia, il ponte crollato, intero, adagiato nel fiume, un altro vuoto nella mia memoria, e poi la strada ostruita dal crollo, siamo passate sotto la galleria del treno, sole, al buio, mia madre non parlava, forse stringeva i denti pensando che suo figlio poteva essere tra quegli studenti... ma allora non era vero che era finita... passò ancora del tempo prima che sentissi per la prima volta la parola pace, non l'avevo mai sentita prima, era proibita: credere-obbedire-combattere, per me che non avevo mai visto altro era normale: l'abitudine alla sofferenza... per fortuna nessuno della mia famiglia perse la vita, e da lì abbiamo cominciato a conquistarci tutto quello che abbiamo avuto.