Un tale scrive una lettera al giornale dicendosi sconcertato dal fatto che un gioielliere, dopo aver fatto uno sconto di pochi euro sulla cifra pagata dalla moglie per un'acquisto, gli ha dato uno scontrito con un importo di molto inferiore alla cifra pagata.Ora mi domando: invece di meravigliarsi tanto per la mancanza di onestà del gioielliere, non avrebbe dovuto meravigliarsi ancora di più di quella di sua moglie? La signora poteva benissimo rifiutare tale scontrino e anche lo sconto se era un "ricatto". Allora avrebbe potuto consumare tempo e inchiostro a ragion veduta. O no?
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