domenica 4 settembre 2011

Happy Feet sta viaggiando verso l'Antartide






Il pinguino imperatore "Happy Feet", nome che ha ereditato dal personaggio dell'omonimo film in 3D della Warner Bros. del 2006, era stato trasferito allo zoo di Wellington, dopo che venne scoperto su una spiaggia della Nuova Zelanda a 3mila chilometri di distanza dall'Antartide, la sua casa.
Nello zoo, dopo averlo visitato, venne scoperto che il suo stomaco conteneva sabbia e pietre; probabilmente la bestiola le aveva ingerite, com'era stato ipotizzato, scambiandole per ghiaccio, quindi venne sottoposto a diverse operazioni per liberare il suo apparato digerente da queste sostanze che avrebbero potuto provocargli la morte.
Durante la degenza è stato ricoverato in un sito, che ricoperto di ghiaccio, ricreava la sua casa nell'Antartide.
Finalmente, con un certificato di buona salute, è stato posto in una cassa, appositamente progettata, e caricato sulla nave da ricerca Tangaroa.
Quasi una settimana dopo aver lasciato la Nuova Zelanda, i veterinari a bordo della nave, hanno deciso che per Happy Feet era arrivato il momento di intraprendere la strada verso l'Antartico.
Le condizioni del mare non erano tali da rilasciarlo a mano così, la cassa che lo conteneva, è stata posta su un telone che ha funto da rampa di discesa dalla nave, ed è stata aperta.
Dopo un momento di smarrimento, il pinguino è dolcemente scivolato in mare.
Happy Feet è stato dotato di un dispositivo di tracciamento, in modo da seguire i suoi progressi verso casa.



Il team del National Institute of Water and Atmospheric Research e l'equipaggio della Tangaroa erano tutti sul ponte per salutarlo.
Sulla nave il nostro "Happy Feet", a parte qualche beccatina al momento dei pasti, è stato un buon passeggero. Ciò è stato riferito dal comandante Richard O'Driscoll, che ha aggiunto: "E' stato un piacere averlo a bordo. Siamo felici d'averlo aiutato nel suo viaggio verso casa".
E miss Argilla, del team veterinario, ha spiegato: "Ha avuto bisogno di qualche gentile incoraggiamento per lasciare la sua gabbia, ma alla fine il suo sbarco è andato molto bene. E' una sensazione indescrivibile vedere un paziente finalmente liberato".

Nessun commento: