Partiamo dal 1848, anno in cui risale la più vecchia ricetta scritta dell'antico, glorioso e indiscusso simbolo gastronomico di Genova nel mondo: il pesto.
La base di questa salsa profumata è, come tutti sanno, il basilico.
Chi vive in Liguria sa sicuramente distinguere "a naso" se i piccol bouquet messi in vendita sono originari di Genova Prà, di Celle o di Albenga, ma anche i liguri e non solo, che acquistano il pesto già confezionato o pronto nelle rosticcerie o lo gustano nei ristoranti, non possono sapere la sua origine, che di solito è estera.
Per ovviare a questo problema e soprattutto per dare la certezza ai consumatori di acquistare un prodotto originario, quindi di tutelarsi contro le mistificazioni, ieri è stato finalmente varato il progetto del patto di filiera che avrà come marchio:
Sei foglioline di basilico, la Liguria stilizzata, la scritta "Basilico genovese dop".
I produttori liguri offrono ai ristoratori (ma anche alle rosticcerie e ai grandi produttori di cibo): un "patto di filiera" che impegna ad utilizzare il prodotto certificato nel proprio esercizio in cambio dei materiali promozionali che lo valorizzano verso i clienti.
Un "patto alla genovese" dove girano pochissimi soldi ma tantissima credibilità: materiale pubblicitario (adesivi da mettere in vetrina, depliant, disciplinari di produzione) in cambio di una semplice garanzia, "qui si usa solo basilico genovese dop".
E Paolo Calcagno di Celle Ligure (Savona) produtoe di basilico aggiunge:
"Esistono più di sessanta varietà di basilico.
Proprio perché si tratta di un prodotto inimitabile, occorre riuscire a spiegare ai consumatori perché scegliere quel determinato prodotto. Dobbiamo però essere in grado di offrire alcune garanzie: provenienza certa del basilico della Liguria e rintracciabilità precisa dell´azienda produttrice, qualità nelle tecniche e rispetto delle norme di produzione".
Ai consumatori quindi non rimane che leggere accuratamente le etichette.
2 commenti:
Il profumo e il gusto del basilico ligure è inconfondibile, anche provando ad 'espatriare' in un'altra qualsiasi regione d'Italia un vaso con una pianta assolutamente ligure e con della terra ligure questa pianta finisce per perdere il suo aroma inconfondibile e sapere quasi di menta.
Io adoro il pesto, ma anche se ho un mortaio di marmo e il relativo pestello di legno lo preparo con il moderno frullatore ben sapendo di perdere tanto nel gusto..
Ad ali spiegate
@Ad ali spiegate: E allora ribadiamo: viva il basilico ligure!
Ciao, a presto.
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