domenica 7 giugno 2009

Bollywood cercasi sposo




Quando si è costretti per tradizioni ataviche ad accettare il compagno della propria vita senza poter esprimere il proprio parere, è molto triste.
Le tradizioni sono importanti è indubbio, e anche il parere dei conservatori indù un tantinello contrariati.
La soluzione trovata dalla deliziosa ballerina e attrice indiana Rahki Sawant, a questo punto, direi è sorprendente.
Sawant ha rifiutato lo sposo scelto per lei e quindi come poteva trovarsi un compagno "unico"? Semplice! Fare un reality show in cui trovare e sposare colui che sceglierà.
Per il momento i pretendenti sono oltre 12.5oo; se i numeri resteranno tali, ma anche se caleranno sensibilmente, la trentenne attrice avrà sicuramente l'oppotunità di trovare l'anima gemella.
A parte le solite insinuazioni sulle possibilità che può o non può offrire il mondo dello spettacolo c'è un problema molto concreto, serio, estremamente importante per il Paese dell'attrice.
L'idea del reality se fosse scaturita per dare alle donne indiane la consapevolezza e a molte di loro la possibilità di sapere che:

il mese scorso la Corte suprema indiana, ripren­dendo una legge coloniale del 1875, ha stabilito il diritto per le donne maggiori di 18 anni di scegliere il proprio sposo anche senza il consenso dei genitori.

perchè
osserva da New Delhi Rake­sh Sharma, giornalista free lan­ce, in un Paese con un tasso di analfabetismo che supera il 35%, dove tutti guardano la tv (l’85-90% della popolazione: an­che nei molti villaggi sprovvisti di energia elettrica, con un gene­ratore di luce), il piccolo scher­mo potrà fare forse più della leg­ge contro l’antica tradizione in­dù delle nozze forzate

sarebbe un grande passo avanti.
Noi occidentali che amiamo definirci e sentirci liberi di fare, dire e pensare tutto ciò che vogliamo, spesso non ci rendiamo più conto di quanto siamo intrappolati in noi stessi, nell'oblio del vivi e lascia morire; facciamo una smorfietta maliziosa dinanzi ad una simile notizia, ma poi come le pecorelle del gregge di Aidi, seguiamo la scia senza il minimo ripensamento, senza guardarci attorno per valutare, pensare.
Il colmo, che le lezioni ci vengano da Paesi che molti di noi considerano "inferiori", dovrebbe farci impallidire per la vergogna; vorrei aggiungere un'altro mio parere in riferimento al video. La musica è coinvolgente, ritmica e molto orecchiabile, per quanto riguarda le scene trovo che assomiglino molto a quelle che da anni imperversano sui nostri schermi televisivi e in certi film per cui mi auguro che presto anche a Bollywood siano in grado di produrre qualcosa di più incisivo, sensuale quanto volete, ma decisamente più incisivo.

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